Annalisa: con ‘Non so ballare’ il salto di qualità

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L’abbiamo apprezzata al 63esimo Festival di Sanremo con le canzoni ‘Scintille’ e ‘Non so ballare’, brano, quest’ultimo, che dà il titolo al suo terzo album di inediti. Avevamo intuito, dopo le sue esibizioni al Teatro Ariston, la bivalenza che Annalisa portava con i due pezzi. Infatti, se ‘Scintille’ si presenta come un pezzo vivace in cui l’ironia e la leggerezza ben descrivono i primi momenti di una storia d’amore, ‘Non so ballare’ è, invece, più tradizionale ed esprime l’interiorità e l’intimità di una dichiarazione d’amore. E questi due aspetti interpretati coinvolgono per intero anche il nuovo disco della cantante.

‘Alice e il blu’ ci immerge in un’atmosfera incantata, quasi da favola, in cui l’immaginazione di chi ascolta può trovare paesaggi e scenari ameni. Non secondario il significato della canzone che descrive la dipendenza, se non addirittura l’ossessione, che a volte l’amore è in grado di suscitare in una persona. Altro tema, decisamente di spessore, è quello del femminicidio riscontrabile in ‘Spara amore mio’, dove la donna è condannata ad un destino di vittima in cui non riesce più a distinguere il bene dal male. Ricorda, a tratti, il celebre brano ‘Bang bang’. Si continua con ‘Io tu e noi’ che, strizzando l’occhio alle sonorità estive, si può considerare la vera sorpresa del disco: dal ritmo decisamente accattivante, fin dalle primissime note, sfocia in un ritornello impossibile da non canticchiare e destinato a rimanere in testa. La Scarrone ritorna ad indossare le vesti di cantautrice nella delicata ‘Tutta l’altra gente’, in cui conferma la sua sensibilità e bravura nel comporre. Da segnalare sono anche ‘A modo mio amo’ e ‘Meraviglioso addio’ che, sostenute da ritornelli incisivi, rappresentano l’esaltazione di una raggiunta indipendenza personale.

Il brano più emozionante, e forse anche il migliore del disco, è quello che lo chiude: ‘La prima volta’, quasi una poesia, un piccolo capolavoro della musica contemporanea. E’ un’esplicita dichiarazione alla persona amata e che, nella sua resa musicale così raffinata e delicata, ne esalta la sua vena intimista. Con questo nuovo disco Annalisa si conferma una tra le migliori interpreti del nostro panorama musicale e questo ci fa ben sperare per il suo futuro professionale. Merito degli autori che in questo nuovo progetto l’hanno affiancata: Ermal Meta (leader de La Fame di Camilla), Dario Faini, Antonio Galbiati e Roberto Casalino. Merito della sua casa discografica che ha saputo individuare il potenziale di questa ragazza, adesso completamente visibile agli occhi di tutti. E merito soprattutto suo, ovvero di Annalisa. Poco importa, adesso, se la giuria di qualità del Festival l’abbia relegata nelle ultime posizioni della classifica finale della kermesse canora, forse perché occupata a vedere altro in lei. I passi in avanti sono stati fatti senza ombra di dubbio e Annalisa può ritenersi fiera e soddisfatta di questo.

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  2. 15 Giugno 2013: Annalisa gira l’Italia con il ‘Non so ballare tour’, prima tappa a Napoli

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