‘Eden’: il volto più pop dei Subsonica non convince appieno

Non convince appieno il ritorno dei Subsonica: ‘Eden’, che arriva a tre anni dal cupo ‘L’eclissi’, è un lavoro più incline al pop rispetto ai precedenti, che non snatura il suono della band torinese e non lo vede neanche poi così rinnovato, ma forse lo trova un po’ più fruibile e meno complesso del solito. Non solo ballate, ma anche brani più aggressivi e tirati che richiamano ogni tanto lo stile che ha reso i Subsonica il gruppo italiano più innovativo degli ultimi vent’anni.

Si sentono qua e là echi alla Radiohead (quelli più ‘difficili’ degli ultimi album), si segnala la tranquillità della titletrack e di ‘Quando’. Il pop spadroneggia nel singolo ‘Istrice’ e in ‘Serpente’. Si torna al sound classico con ‘Il diluvio’ o ‘Prodotto interno lurido’, ma anche ‘Benzina ogoshi’ (realizzata grazie al contatto diretto con i fans via mail) in cui ironicamente si dice: “Non siete riusciti a bissare Microchip Emozionale”. Vero anche questo: il nuovo disco è ben lontano dai livelli di quell’assoluto capolavoro.

Alcune idee sanno di ripetitivo, altre di una ricerca un po’ forzata di un rinnovamento che non si capisce, però, dove voglia andare a parare. Ospiti inaspettati i Righeira nel singolo estivo ‘La funzione’, che sembra arrivare direttamente dagli anni ’80: è forse questa la nota più positiva dell’intero cd, una collaborazione che potrebbe sembrare quanto mai strana a molti, ma invece decisamente ben riuscita. ‘L’angelo’ chiude questo disco che in definitiva lascia un po’ di amaro in bocca. Intendiamoci: non che sia brutto, ma un po’ di scetticismo sul suo pieno valore c’è.

A tratti si ha la sensazione che i Subsonica si siano lasciati prendere la mano cadendo nella tentazione di strafare: non ha giovato eccessivamente questo tentativo di incursione nel pop ‘radiofonico’. ‘Eden’ è un lavoro dai due volti troppo in contrasto fra loro: quello più sperimentale e, appunto, pop, e quello che noi amiamo di più che riconduce al tradizionale ‘Subsonica sound’ che li ha resi così diversi e geniali rispetto a molte altre band. Dopo tanti anni di carriera ci sta che si senta la voglia di cambiare cercando nuove strade: forse ‘Eden’ è solo un punto di passaggio, il classico crocevia fra il passato e il futuro di un gruppo che – ne siamo certi – ha ancora molto da dire e magari alla sua prossima uscita ci regalerà nuove certezze, fugando così i nostri dubbi di oggi.

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