‘Sotto il vestito niente’, thriller nostalgico di una Milano da bere scomparsa

È da oggi nelle sale ‘Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata’ di Carlo Vanzina, che ripropone un tema da lui già collaudato nel lontano 1985. La pellicola è un’intrusione nel mondo patinato della moda, dove la falcata in passerella della top modella Alexandra istiga le perversioni estetiche di un serial killer.

A rinvenire il corpo esanime di Alexandra, travolta da un’auto in una via del centro di Milano, è l’ispettore siciliano Vincenzo Malerba. Il detective fiuta subito l’odore dell’omicidio e, cercando prove su questo delitto, si accorge presto che un’altra giovane modella aveva perso la vita cadendo da un terrazzo di un residence. Il filo conduttore tra le due morti è lo stilista Filippo Marinoni, un amante delle bellezze bionde. L’incontro in atelier con Britt, fioraia svedese, fa crescere nello stilista la voglia di creare una nuova stella della moda, ma soprattutto di trovare una compagna di facciata. L’assassino è dietro l’angolo in attesa di colpire, ma l’ispettore Malerba tiene in custodia Britt con attenzione.

Una pellicola già vista e sperimentata, che non aggiunge nulla di nuovo alla trama. Una classica malinconia verso gli anni ’80, quelli del boom meneghino. Notti insonni tra vita mondana e abuso di droga; oltre ai fasti barocchi del consumismo non resta niente. La protagonista femminile, Vanessa Hessler, non ha la forza per salvare un’opera scialba nel contenuto nonostante le forme del suo corpo e degli abiti da lei indossati. L’unica cosa che lascia dignità al film è il ritmo incalzante che enfatizza, in modo imponente, la figura dell’ispettore Malerba, personaggio caratterizzante e coinvolgente.

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