Sanremo, Raphael Gualazzi: “Per tornare a sorridere ci basta un sogno!”

Raphael Gualazzi

Raphael Gualazzi torna al Festival di Sanremo, dopo la partecipazione e la vittoria tra i giovani nel 2011 con ‘Follia d’amore’. In concomitanza alla gara è uscito il 14 febbraio il suo terzo album ‘Happy mistake’, che vede tante collaborazioni di prestigio. Abbiamo incontrato il cantautore approfondendo il discorso sul nuovo disco, di cui è anche produttore.

La tua prima volta da Big sul palco di Sanremo. Come sei arrivato qui e cosa è cambiato rispetto al 2011?
Sono arrivato a Sanremo, come al solito, con una grande emozione. Ed ogni volta che si torna qui c’è sempre qualcosa di nuovo che si prova. Anche se ho fatto diverse esperienze sia nazionali che internazionali, ogni volta è bello testare e cominciare un nuovo percorso che ha come punto di partenza il Festival di Sanremo, che è uno dei momenti più importanti della tradizione musicale italiana.

La tua canzone, ‘Sai (ci basta un sogno)’, può considerarsi, in un periodo di crisi e di difficoltà soprattutto per i giovani, l’arma per sconfiggere il malessere che sta dilagando sempre di più? Un sogno ci salverà?
Beh, credo che un sogno, un ideale, può sicuramente essere un buon punto di partenza anche per unire la gente e far sì che la speranza prenda il posto della rassegnazione. Noi, al momento, siamo feriti da chi ci ha amministrato e dai vari tradimenti che abbiamo ricevuto nel corso di questi anni.

Ti sei esibito anche all’estero. Il nuovo album, ‘Happy mistake’, avrà anche orizzonti al di fuori dall’Italia?
Assolutamente sì. Il nuovo disco uscirà in tutti i principali Paesi europei. E anche il tour si muoverà oltre l’Italia. Infatti mi esibirò a Parigi il 28 marzo. Poi andrò anche in Canada.

Il tuo disco è pieno di collaborazioni molto importanti. Puoi parlarcene più specificatamente?
Sì, decisamente. Ci sono dei duetti straordinari con la francese Camille in ‘L’amie d’un italien (Rainbows)’ e le anglo-italiane Puppini Sisters in ‘Welcome to my hell’. Dopo ‘Follia d’amore’ è tornato a suonare con me Fabrizio Bosso in ‘Senza ritegno’ e per finire il brano che è rimasto in gara è stato arrangiato da Vince Mendoza e registrato presso gli studi di Hilversum (Amsterdam) con la Metropole Orkest.

Mi dispiace, i commenti per questo articolo sono chiusi