‘Opera Seconda’, il nuovo (esaltante) progetto orchestrale dei Pooh

I Pooh hanno pubblicato ieri ‘Opera Seconda’, progetto molto ambizioso che fino al giorno della conferenza stampa ufficiale era rimasto avvolto da un certo alone di mistero: disco di inediti o una sorta di best of con canzoni riarrangiate con l’orchestra? Ecco svelato l’arcano: è un album in cui Roby, Red e Dodi rivisitano alcuni brani tratti del loro repertorio insieme all’Ensemble Symphony Orchestra di Massa Carrara, 67 elementi con Danilo Ballo che ha curato gli arrangiamenti e Phil Mer alla batteria. Il titolo è più che appropriato per un’operazione del genere. Chiaro il riferimento al loro primo album per la CGD del lontano 1971 (ma non certo una sua prosecuzione): la parola ‘opera’ calza a pennello, infatti, per quello che gli stessi Pooh non hanno esitato a definire un vero e proprio concept.

Gli 11 brani sono tutti collegati l’uno all’altro come un’autentica opera musicale: una lunga e affascinante suite caratterizzata da un unico senso narrativo. La prima volta orchestrale dei Pooh è per molti tratti esaltante: i suoni ne guadagnano in fascino e le canzoni si arricchiscono di nuove ardite soluzioni. Ci sono anche due ospiti nel disco: Claudio Baglioni fa sua ‘Maria Marea’ e duetta splendidamente con Red Canzian. Decisamente meno buono il duetto fra Mario Biondi e Dodi in ‘Ci penserò domani’, scelto però come singolo di lancio: due mondi forse troppo distanti, quelli del crooner e dei Pooh, per incontrarsi al meglio. ‘Pierre’ si presenta con una veste più ritmica e meno intima della versione originale, così come anche ‘In diretta dal vento’. ‘Canterò per te’ e ‘Chi fermerà la musica’ si confermano, anche qui, due pezzi che non possono mancare in concerto.

I momenti migliori sono però ‘Quaderno di donna’, ‘Se c’è un posto nel tuo cuore’ (proposta in un arrangiamento completamente diverso dall’originale e cantata meravigliosamente) e ‘Il ragazzo del cielo (Lindbergh)’. Quest’ultimo è l’esempio migliore dell’incontro fra le atmosfere che solo un’orchestra avrebbe potuto creare e le sonorità già di per sé ricche della musica dei Pooh. “Opera seconda” forse dividerà i fans, vista anche l’assenza di canzoni decisamente adatte ad arrangiamenti orchestrali, ma è un piccolo dettaglio nell’ambito di un’operazione a nostro giudizio vincente: la scelta è caduta su un giusto mix fra alcuni grandi successi e brani più di nicchia ripescati per l’occasione, in particolare dagli anni ’70. “L’orchestra è il quarto Pooh, è coprotagonista con la band, con sonorità classiche ma moderne. Il progetto non è una specie di compilation travestita, ma qualcosa di più”: così gli stessi Roby, Red e Dodi hanno descritto l’album. E noi non possiamo che condividerne il pensiero.

  1. 1 commento a “‘Opera Seconda’, il nuovo (esaltante) progetto orchestrale dei Pooh”

  2. 1 tiziana scrive (29 Novembre 2012 alle 13:36):

    ieri sera sono stata al concerto dei Pooh ad Assisi presso il Teatro Lyric – e’ stato semplicemente stupendo – ho sognato ancora una volta con le loro canzoni – io li adoro da una vita – li amo – e non mi stanco mai di ascoltare le loro canzoni – sono troppo forti.

Mi dispiace, i commenti per questo articolo sono chiusi