I Duran Duran stregano l’Italia, ultima data del tour domani a Lucca

Che non si chiami mai più revival. I Duran Duran, il cui tour italiano si concluderà domani sera a Lucca, sono oggi la migliore live band al mondo, e ne hanno dato un’ulteriore prova mercoledì sera stregando letteralmente il pubblico di Roma in un Foro Italico che offriva un gran colpo d’occhio (praticamente sold out con pochissimi posti vuoti). Newsmag.it era presente in prima persona a questo concerto adrenalinico, merito di un ritrovato entusiasmo nel gruppo: il sempre più carismatico Simon Le Bon in gran forma, dopo essersi lasciato alle spalle i noti problemi alle corde vocali che lo scorso anno causarono l’annullamento dei concerti europei; John Taylor, dominatore della scena e sfavillante al basso; Roger Taylor come al solito puntuale e preciso alla batteria; Nick Rhodes a regalare magie con i tappeti sonori delle sue tastiere.

I quattro sono stati ben supportati da un ottimo Dom Brown alla chitarra (sempre più integrato nel gruppo anche nel modo di stare sul palco), Anna Ross (perfetta ai cori) e Simon Willescroft al sax, percussioni e tastiere. Sempre massima l’attenzione all’aspetto tecnologico del live: una scenografia multimediale pazzesca con video sui maxischermi posti sullo sfondo del palco ed un gioco di luci che ben valorizza le canzoni. Si parte con ‘Return to now’ che fa da introduzione, fra urla assordanti, all’entrata dei Duran on stage per ‘Before the Rain’, brano estratto dall’ultimo album in studio ‘All you need is now’. Si passa poi al leggendario primo singolo ‘Planet Earth’, in cui il pulsante tocco bassistico di John Taylor si esalta. ‘A view to a kill’ strappa applausi a scena aperta. Vecchio e nuovo si alternano e spazio dunque ad ‘All you need is now’ con Simon che chiede alla folla in italiano “Come state?” e alla risposta “bene” rimarca, con un “me too”, lo speciale legame che i Duran Duran hanno con l’Italia e Roma in particolare.

‘Being followed’, altra traccia dall’ultimo disco, ha un energetico impatto live. Arriva poi il primo vero momento di delirio: Simon scende fra il pubblico facendo cantare l’inizio di ‘The Reflex’ prima a un ragazzo di Napoli, poi addirittura a uno degli steward in servizio davanti al palco. Bella la versione di uno dei pezzi più cari a Mr Le Bon, ‘Come Undone’. Lo stesso cantante chiama al centro Anna Ross, che incita a ballare. E il Foro si trasforma in un’enorme discoteca quando partono le note di ‘Safe’. D’impatto la versione di ‘Is there something I should know’, impreziosita dal suono del sax di Simon Willescroft. Si torna a ballare con ‘Girl Panic!’ con gli schermi che proiettano le immagini delle 5 supertop model protagoniste del video glamour della canzone. Il momento più suggestivo del concerto arriva quando John Taylor invita i fans ad alzare le braccia al cielo e ‘The man who stole a leopard’, il brano più bello di ‘All you need is now’, ammalia letteralmente la platea. “Do you wanna dance?”, chiede un istrionico Simon e ‘Notorious’ scatena l’entusiasmo generale. Per la verità ci sarà qualche piccolo errore nell’esecuzione, ma è veramente un dettaglio in una serata perfetta.

‘White lines’, dall’album di cover ‘Thank you’, scorre bene, e anche qui Brown offre un bell’apporto chitarristico. Toccante la dedica di Simon ai terremotati dell’Emilia su ‘Ordinary World’. Si torna a saltare con una granitica ‘Hungry like the wolf’ e ‘Sunrise’. È però ‘The Wild Boys’, vero e proprio inno generazionale, a scatenare il delirio assoluto sconfinando poi in ‘Relax’, successo dei Frankie Goes to Hollywood. Il trittico dei bis è micidiale. Al rientro on stage, John chiede a Simon come ci si sente a sapere che tutti i presenti sono per loro “veri amici da così tanto tempo”, e il cantante invita a creare l’atmosfera giusta per la canzone seguente levando i cellulari verso l’alto e illuminandoli come a guardare le stelle. E’ in arrivo ‘Save a prayer’, in cui lo stesso Simon lascia che sia il pubblico quasi a guidarlo e a cantare al suo posto: magia pura. ‘Girls on film’, anticipata da Nick impegnato a scattare foto dalla sua postazione tastiere, finisce con Le Bon a introdurre i suoi compagni e lasciare spazio a una ragazza che lo presenta in italiano con l’emblematica frase: “Ragazzi e ragazze, ecco a voi Simon Le Bon, il super gnocco!”. ‘Rio’ chiude uno show maiuscolo che ha regalato una certezza: oggi i Duran Duran sanno ancora come regalare grande musica, con buona pace dei critici che trent’anni fa sentenziarono (forse con troppa superficialità) che sarebbero durati poco.

  1. 1 commento a “I Duran Duran stregano l’Italia, ultima data del tour domani a Lucca”

  2. 1 Marina scrive (24 Maggio 2013 alle 23:43):

    Adoro questo articolo,l’avrò riletto 20 volte!!
    Descrive alla perfezione l’atmosfera e le sensazioni provate quella sera!
    Io c’ero al Foro Italico,non avevo più voce e lacrime dall’emozione che,ancora e per sempre,i Duran sanno regalare a noi fans.Uno spettacolo incredibile.Continuano a chiamarli “Band famosa degli anni 80” attualmente invece sono sempre e solo loro i migliori!I più amati,ora più che mai.
    By Marina una duraniana da sempre!

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