‘Living Things’, la vera anima dei Linkin Park non c’è più

La domanda sorge spontanea: che fine hanno fatto i Linkin Park dei primi due album, quelli che hanno scritto la storia del Nu Metal? Il nuovo lavoro ‘Living things’ ne segna la morte definitiva. Che una band debba evolversi nelle sonorità ed eventualmente capire quando è il caso di cambiare siamo d’accordo, ma qui ci troviamo di fronte a un’involuzione totale: già si era capito dagli ultimi dischi (in particolare nel bruttissimo ‘A thousand suns’) quale fosse la direzione musicale che Chester Bennington, Mike Shinoda e compagni stavano intraprendendo, ma in questo caso si calca ancora di più la mano e di suonato c’è veramente pochissimo.

Troppo spazio all’elettronica, che domina la scena: gli strumenti lasciano quasi sempre il posto a un massiccio uso di synth, batterie elettroniche e basi campionate. Perché? È lecito chiedersi se siano state le leggi di mercato ad aver imposto una simile trasformazione, ma certo i Linkin Park non ne hanno guadagnato. Poco conta che il disco sia già in testa alle classifiche: è ovvio che i fans comprino subito l’album, ma quanti di loro sono poi realmente rimasti soddisfatti dopo l’ascolto? Noi sicuramente no. Della forza degli esordi del gruppo rimane a tratti la voce di Chester, troppo sacrificata in questa nuova serie di canzoni, e il caratteristico rappato di Mike Shinoda, ma nel complesso non c’è più traccia della ‘vera’ anima musicale dei Linkin Park.

Brani come ‘Lost in Echo’, che sembra frutto della mano di un qualsiasi dj, il commercialissimo singolo ‘Burn it down’ (in parte, tuttavia, salvabile, vista la buona intelaiatura musicale) o anche ‘Until it breaks’ lasciano veramente l’amaro in bocca. Un buon compromesso fra elettronica e ‘suonato’ si ha in ‘Lies greed misery’, ma è come predicare nel deserto. ‘Castle of glass’ rende ancora più chiaro il concetto: synth e basi spadroneggiano, rendendo evidente la voglia dei Linkin Park di reinventarsi. Una voglia, però, spinta all’eccesso. ‘I’ll be gone’ e ‘Victimized’ tirano finalmente fuori un po’ della grinta di vecchio stampo, ma è troppo poco. ‘Powerless’ chiude un lavoro nel complesso molto deludente: aspettiamo i Linkin Park a una prossima prova d’appello, perché il presente parla di una band troppo legata all’uso delle macchine e poco incline a quello dei veri strumenti. E la cosa, sinceramente, non ci piace.

  1. 6 commenti a “‘Living Things’, la vera anima dei Linkin Park non c’è più”

  2. 1 jay scrive (9 Luglio 2012 alle 2:23):

    “(in particolare nel bruttissimo ‘A thousand suns’)” stiamo scherzando? bruttissimo quell’album? Forse è stato il più geniale della loro carriera!
    Il nu-metal è morto anni e anni fa, loro già allora questa etichetta non la volevano e lo hanno ripetuto più volte; così invece di fossilizzarsi su un genere morto, come altre band, hanno avuto il coraggio di cambiare, andando contro a molti “fan” fermi al 2001 e che tutt’ora lo sono, ed ad un mercato musicale ormai in blocco.
    Di sicuro ATS ha diviso tutti i fan, ma non lo si può definire schifoso, questo è sicuro.
    Io personalmente lo trovo un passo in avanti a Minutes to Midnight che mi aveva un po’ lasciata perplessa.
    Per quanto riguarda questo ultimo lavoro “ma quanti di loro sono poi realmente rimasti soddisfatti dopo l’ascolto?” direi quasi tutti sono rimasti piacevolmente soddisfatti da questo album, basta guardare i vari siti e forum dedicati al gruppo italiani e internazionali, dove 2 anni fa la gente si divideva per ATS ora le critiche per LT sono quasi tutte favorevoli; aggiungendo le valutazioni pro su iTunes, amazon e altri siti.
    Ed è forse proprio “‘Burn it down’ (in parte, tuttavia, salvabile, vista la buona intelaiatura musicale)” l’unica canzone, con un po’ di Lies Greed Misery (che nella versione live mette tutti d’accordo), che fa storcere il naso a tutti nei vari commenti sull’album.
    Insomma tutto il contrario. 🙂
    Lost in the Echo se si da uno sguardo ai vari commenti è la più apprezzata in generale, insieme a Castle of Glass (entrambe futuri singoli già annunciati) e Tinfoil+Powerless.
    Album consigliatissimo. 🙂

  3. 2 windo scrive (9 Luglio 2012 alle 8:10):

    Conconrdo in pieno.La cosa peggiore è che i fans incalliti non riescono nemmeno ad ammettere che questo album fà pietà.I linkin park, ormai, credo abbiano finito la loro strada e cercano di saltare dove non possono atterrare.

  4. 3 Vittoria Vee scrive (9 Luglio 2012 alle 13:29):

    Ascoltate capisco che ogniuno segue i suoi gusti..per questo dico non vi piacee ?? che cavolo state sempre a criticare ogniuno fa quello che li pare , vogliono cambiare genere , il genere di componitura ,di scrittura bene lo fanno e lo devono faree sempree .. IO PERSONALMENTE TROVO I LP LA MIGLIORE BAND A LIVELLO MONDIALEEEEE…!!! SONO D’ACCORDO CON LOROO PERCHè LA MIA ANIMA E COME LA LORO CREATIVA E IN CONTINUA EVOLUZIONE …
    Quindi ragazzi e ragazze non fatevi impressionare da ciò che scrivono i giornalisti , che tra l’altro io credo dovrebberò scrivere di ciò che li piace no di ciò che non li piace! ASCOLTATE ASCOLTATE TUTTA LA DISCOGRAFIA DEI LINKIN PARK E POI OGNIUNO DECIDE PER SE COSA E MEGLIO .. SE VI PIACE BENE ALTRIMENTI I LP NON CI PERDONO NIENTE !
    CHI AMA VERAMENTE QUESTO GRUPPO LI SEGUE PERCHE è COME LOROOO!!
    VI AMO LINKIN PARK TUTTA LA VITA <3!!!

    PS. SCRIVETE DI CIò CHE VI PIACE !

  5. 4 Lionne13 scrive (9 Luglio 2012 alle 15:18):

    Io credo che questo è proprio il bello della musica. Si evolve, cambia e modifica in base anche alle scelte degli artisti ed ai cambiamenti che avvengono anche dentro di loro, nella loro vita. Loro hanno fatto la storia di uno specifico genere musicale per questo sono entrati di diritto nelle classifiche internazionali come band di alto livello. Non dimentichiamoci questo. E non dimentichiamoci che ultimamente nelle radio si ascoltano solo canzoni spazzatura, ci possiamo quindi permettere di criticare i Linkin Park per la scelta di un nuovo suono e un’inovazione nel loro modo di fare musica?

  6. 5 Redazione scrive (9 Luglio 2012 alle 19:45):

    @Vittoria Vee: una volta ascoltato il disco, il giornalista è portato a fare una recensione. Può capitare perfino che debba recensire l’album del suo artista preferito (perché anche noi abbiamo degli artisti preferiti). Se è onesto, deve essere pronto anche a stroncarlo.

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  2. 11 Ottobre 2012: ‘Castel of glass’, il nuovo singolo dei Linkin Park

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