‘La teoria dei colori’, un disco camaleontico e maturo per Cesare Cremonini

‘La teoria dei colori’ è il quarto lavoro di Cesare Cremonini. Mai titolo fu più appropriato: è un album variegato, con arrangiamenti complessi, un mix di tinte musicali come in un quadro pieno appunto di colori. 11 canzoni che portano direttamente ad atmosfere molto british, ma anche al moderno cantautorato italiano, il tutto con un’impronta assolutamente personale e originale. Questo è il disco della maturità per l’ex leader dei Lunapop, il più completo della sua produzione solista: Cremonini ha raggiunto un livello compositivo e di scrittura altissimo, tutti i brani sono orecchiabili ma al tempo stesso mai banali e sempre elegantemente pop.

I testi parlano d’amore nei suoi vari aspetti, le sonorità sono quelle a cui ci ha abituati da ‘Maggese’ in poi, ma ancora più complesse e ricercate. Si comincia con il singolo ‘Il comico (sai che risate)’, caratterizzato da una struggente malinconia e da un ritmo in crescendo. ‘Una come te’ è pop perfetto: un sincero abbandonarsi ad un’ amore adolescenziale trattato qui con grande delicatezza. ‘Stupido chi’ è semplice e accattivante, con un ritornello che subito entra in testa. ‘L’uomo che viaggia tra le stelle’ è Beatles 100%, romanticismo allo stato puro: sin da ora si candida come prossimo singolo. Il vero gioiello è però ‘Amor mio’, una ballad d’altri tempi con gli archi ed il pianoforte a dominare la scena.

‘I love you’ è una canzone ricca di fascino: prima inizia con suoni molto sixties, poi è ancor più retrò, ma allo stesso tempo energica. ‘Ecco l’amore che cos’è’, troppo confusionaria, è l’unico momento di stanca dell’intero lavoro. In ‘Tante belle cose’ è ancora l’amore a essere protagonista. Si chiude con ‘Il sole’, metafora in jazz di un uomo che deve affrontare le difficoltà della vita prima di risalire. ‘La teoria dei colori’ è un disco camaleontico, moderno e vintage al tempo stesso: Cesare Cremonini dimostra ancora una volta la sua abilità nel saper narrare storie sconfinando spesso nella poesia: promosso a pieni voti.

  1. 1 commento a “‘La teoria dei colori’, un disco camaleontico e maturo per Cesare Cremonini”

  2. 1 Elias scrive (5 Luglio 2012 alle 9:45):

    A me prima Cremonini piaceva poco, forse perché stava prendendo una strada un po’ vecchia di tipo cantautorale, anche se tutte le volte che partiva la canzone della vespa mi andava l’adrenalina a mille. Questo disco invece recupera certe cose che non hanno molto bisogno di parole ma di energia. Il brano Ecco l’amore che cos’è insieme a Stupido a chi è uno dei miei preferiti. Ovvio che se li giudichi sotto un’altra luce rischi di non coglierne il senso. Sarebbe interessante sentire un live. Chissà che prima o poi non decida di vederne uno.

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