‘Tutto qua’, dopo 11 anni Fabio Concato è in ottima forma

‘Tutto qua’ segna il ritorno di Fabio Concato a ben 11 anni dal precedente album di inediti. Una pausa lunghissima che non ha scalfito minimamente la vena compositiva e narrativa del cantautore, oggi più ispirato più che mai: è un vero piacere ritrovare un talento musicale come lui. Undici tracce molto tradizionali, vicine ai suoi primi lavori, che trattano vari temi: dall’amore ai rapporti fra le persone, fino al sociale. Tornano alcuni dei suoi vecchi collaboratori, che impreziosiscono la bellezza unica di questo disco. Non c’è una canzone che si elevi sulle altre: tutte sono piccole gemme.

Concato è riuscito dove altri oggi faticano: offrire un lavoro completo, che si lascia ascoltare con gran piacere dall’inizio alla fine senza un solo momento debole. L’album si apre con ‘L’altro di me’, quasi una confessione del periodo difficile attraversato negli anni scorsi dal cantante. ‘Stazione Nord’ descrive l’addio a un amore con grande intensità. ‘Carlo che sorride’, dedicata all’amico Carlo Gargioni scomparso tre anni fa, e ‘Un trenino sul petto’, secondo singolo estratto, sono i due capolavori dell’album: in particolare quest’ultima è magnifica nella sua tenera e delicata semplicità.

In ‘Se non fosse per la musica’ Concato sfocia nel jazz, come spesso ha fatto nella sua carriera, avvalendosi della preziosa collaborazione di Stefano Bollani. ‘Non smetto di aspettarti’ regala un altro attimo di delicatezza ed è fra le migliori cose mai scritte nella sua lunga carriera. C’è spazio anche per un incursione nella musica afro-americana con ‘Breve racconto in moto’, che si segnala anche per la vena ironica dell’interpretazione. ‘Tutto qua’ è un lavoro che ci restituisce un Fabio Concato in ottima forma: per troppi anni ci è mancata la sua raffinatezza, e ne salutiamo dunque con grande gioia il ritorno alla musica.

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