Paola Turci: ne ‘Le storie degli altri’ il trionfo della speranza

Paola Turci ritorna sulle scene musicali con ‘Le storie degli altri’ (Universal), che chiude la trilogia iniziata nel 2009 con ‘Attraversami il cuore’ e ‘Giorni di rose’. Se il primo album era incentrato sull’amore e il secondo sull’universo femminile, il terzo ed ultimo sposta lo sguardo sul sociale, sul mondo che ci circonda e quello che si auspica. Il singolo attualmente in rotazione radiofonica è proprio quello che dà il titolo al progetto, ovvero ‘Le storie degli altri’. Il brano si propone come un monito, perché da ogni fatto che accade possiamo apprendere qualcosa e tornare a sognare, ritrovando dentro di noi la luce.

La canzone dove si esprime al meglio il concetto di questo disco è ‘Ragazzi bellissimi’ che, se nelle strofe è pervasa da un pessimismo massiccio, nel ritornello invece è un tripudio di speranza e libertà (“Con l’aria brutta che tira cerco di alzare lo sguardo/perché c’è gente felice di essere viva”). Nel brano ‘Figlio del mondo’, scritto da Alfredo Rizzo, la Turci ci parla degli emarginati, delle minoranze, di coloro che vivono nella nostra società ma non hanno la possibilità di esprimersi (“Per ogni uomo che non ha più voce/Figlio del mondo porta la sua croce”). Ritroviamo anche due canzoni che avevano visto la luce alcuni mesi fa: stiamo chiaramente parlando di ‘Utopia’ e ‘Devi andartene’. La prima, composta da Francesco Bianconi, è uscita la scorsa estate: con un testo ironico, descrive lo snobismo intellettuale che circonda gli ambienti d’élite, opponendolo alla creatività e alla capacità di credere e fantasticare delle utopie. Nella seconda, scritta da Marcello Murru, si dà vita a uno sfogo e al senso di stanchezza causato dal potere e dai suoi abusi.

E’ presente, come negli altri due album della trilogia, una cover. In questo caso si tratta di ‘Si può’ di Giorgio Gaber, che si può considerare, all’interno di questo cd, come una vera e propria ciliegina sulla torta grazie al suo taglio critico e pungente. Si chiude, infine, con ‘I colori cambiano’, una sorta di ninna nanna, che fa riflettere e sperare in futuro più roseo. ‘Le storie degli altri’ mostra il mondo reale, fotografa i luoghi e le persone; racconta dell’instabilità che stiamo vivendo, della negatività che prende piede in ogni campo ma, allo stesso tempo, una luce non si spegne mai, luce di amore, luce di speranza. Ed è proprio questo che ci trasmette Paola Turci: una speranza per la vita e, aggiungiamo noi, per la musica se questi sono i risultati.

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