Al Gran Teatro di Roma si compie nuovamente il miracolo di Notre Dame de Paris

Al Gran Teatro di Roma si è compiuto nuovamente il miracolo di ‘Notre Dame de Paris’, il musical dei record firmato Riccardo Cocciante, Luc Plamondon e Pasquale Panella. A dieci anni di distanza dal debutto in Italia di questa spettacolare opera popolare, la Capitale ha ospitato ieri con grande successo la prima, che ha visto l’inizio di una grande festa che toccherà le più importanti città sino a raggiungere la mitica Arena di Verona.

Presentatore per una notte, lo storico organizzatore dell’evento, David Zard, che in apertura dello spettacolo ha premiato quanti, dalle maestranze ai ‘cantattori’ delle passate edizioni, dai giornalisti ai fornitori esterni, hanno lavorato con impegno a quest’avventura. Sul palco anche gli autori, Riccardo Cocciante e Pasquale Panella, accolti dal pubblico con un caloroso applauso. I festeggiamenti si interrompono solo per un attimo quando Zard, commosso, ricorda l’amico Lucio Dalla. La magia della scenografia ed il talento induscusso degli attori riescono a coinvolgere il pubblico, conquistato dall’amore sofferto di Quasimodo, il campanaro gobbo della cattedrale di Notre Dame, per la bella gitana Esmeralda.

Molto apprezzate le performance dei nuovi attori Angelo Del Vecchio (Quasimodo), Federica Callori (Esmeralda), Riccardo Maccaferri (Gringoire), Lorenzo Campani (Chopin), Oscar Nini (Febo) e Marco Manca (Frollo). Giovani artisti che hanno tutte le carte in regola per far fronte a due ore di spettacolo senza esitare nemmeno un momento, cantando e ballando in maniera eccellente: un pensiero ponderato anche dai presenti in sala, che regalano agli attori applausi scroscianti al termine di ogni scena. Bravi anche i ballerini e gli acrobati provenienti da ogni parte del mondo, senza i quali questo spettacolo non sarebbe lo stesso grazie alle loro evoluzioni da brivido. A distanza di dieci anni, ‘Notre Dame de Paris’ continua ad essere spettacolare come il primo giorno, senza risentire di alcuna defiance da replica. Tutto ciò rende il bis quasi un obbligo: richiesta accolta con entusiasmo dagli artisti, pronti a donare altre note al loro pubblico.

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