‘L’amore è una cosa semplice’, l’album della maturità di Tiziano Ferro

‘L’amore è una cosa semplice’ è l’album della maturità artistica di Tiziano Ferro, quello che forse  voleva da sempre realizzare: più suonato rispetto ai suoi precedenti lavori, intriso di sonorità  fortemente internazionali che ben si incontrano con il più classico stile italiano. Insomma, un disco di pop di alta qualità, inciso in America con alcuni dei migliori sessionmen del mondo. Tiziano è uno che sa trasportare in musica le sue emozioni, e ciò traspare anche in queste 13 canzoni genuine, intense e profonde che rispecchiano in pieno la sua voglia di crescita.

Molto indovinato il singolo di lancio, ‘La differenza tra me e te’, ritmo pulsante in crescendo che prende subito. Allo stesso tempo, però, il brano è spiazzante perché l’intero cd è ben altra cosa: più intimo e rilassato, se non per rare eccezioni come in ‘Smeraldo’ (presente anche in versione inglese nel riuscito duetto con John Legend, dal titolo ‘Karma’). Il vero volto del nuovo Tiziano Ferro è votato alla semplicità attraverso melodie sempre accattivanti: ne sono la forza l’incontro di stili diversi che vanno dall’R&B al jazz, dallo swing alla bossanova. L’apertura è soul puro con ‘Hai delle isole negli occhi’.

I migliori momenti sono la title track, in pieno ‘stile Ferro’, e soprattutto ‘L’ultima notte al mondo’, una ballad intensa come poche. ‘La fine’ è un brano di Nesli ricantato con grande pathos. ‘Interludio: 10.000 scuse’ ricorda un po’ il Ferro degli esordi, quello cioè che sembrava dover diventare l’eroe dell’R&B italiano. ‘Paura non ho’, scritta da Irene Grandi, volge lo sguardo, senza farne mistero, agli anni ’60. In ‘Tv m’ emerge lo sperimentalismo bossanova di cui si parlava in precedenza. ‘Quiero vivir con vos’ potrebbe sembrare un azzardo, e invece il tocco swing valorizza ancor di più la splendida voce di Tiziano. ‘L’amore è una cosa semplice’ è dunque un lavoro convincente, vario e indubbiamente ricco di fascino.

  1. 4 commenti a “‘L’amore è una cosa semplice’, l’album della maturità di Tiziano Ferro”

  2. 1 gabriele scrive (4 Gennaio 2012 alle 12:27):

    premettendo che seguo Tiziano Ferro fin dagli esordi e che mi e’ sempre piaciuto molto, a differenza di questa recensione trovo ahime’ che questo nuovo lavoro sia deludente sotto alcuni punti di vista. I testi sono sempre bellissimi, ma la parte melodica e musicale lascia alquanto a desiderare. E non ci si faccia ingannare dal bellissimo singolo “la differenza tra me e te” che sa di energia, ritmo e spirito internazionale. Non e’ assolutamente lo stile e l’energia che caratterizza l’album. “hai nelle isole negli occhi” e’ un soul puro, ma si puo’ anche fare soul usando la voce (e Tiziano ne ha tanta e bellissima, perche’ non usarla?. La Title-track e’ uno dei pochi pezzi che ci riportano sulla qualita’ melodico-interpretativa a cui l’artista ci ha abituato. “la fine”… pezzo a mio avviso, aldila’ dell’intensita’ del testo, piuttosto noiosello, senza guizzi e senza sorprese. Per non parlare di “smeraldo”, canzoncina esile esile che ci parla della ritrovata serenita’ sentimentale dell’artista, ma che musicalmente si traduce con un motivetto dal ritornello banale.”Interludio 10.000 scuse sa di gia’ sentito (confrontatela con “ti voglio bene”…)E finalmente arriviamo a “l’ultima notte al mondo” pezzo delicatissimo, sensibile e musicalmente molto ben costruito.”paura non ho” e’ un pezzo plumbeo nei toni e nell’orchestrazione, che nella sua pesantezza non decolla mai e gira ocntinuamente su se stesso. Di diverso tenore “tvm”, raffinata bossanova in cuo Tiziano si trova molto a suo agio. Una gradita sorpresa per un brano che dovrebbe essere poco piu’ di un divertissement e invece si ritrova ad essere uno dei brani migliori.”troppo buono”, inizia musicalmente pieno di promesse e in parte le mantiene, mantenendo l’arioso che in questo album manca a piu’ tratti.”quiero vivir con vos” e’ un tentativo di swing di misura (per swing piu’ riusciti rimando alla grandissima lezione di Lady Gaga)Ed e’ un peccato perche’ Tiziano ha un timbro che ben si adatterebbe a swing piu’ come dire….seri.”ma so proteggerti” torna al discorso della serenita’affettiva e musicalmente e’ una ballad soul/gospel all’acqua di rose (testo bellissimo, ma….)
    “per dirti ciao” un gran bel pezzo, che da la sveglia generale, con una linea melodico interpretativa quantomeno varia e chitarre in bellisisma evidenza che in parte rimandano alla partenza esplosiva del singolo.
    Insomma.. dopo l’autentico capolavoro che e’ stato “alla mia eta’” sarebbe stato carino ripartire da li’ (o quantomeno provarci).

  3. 2 Redazione scrive (5 Gennaio 2012 alle 12:40):

    @gabriele: molto precisa e competente la tua recensione. Grazie!

  4. 3 Massimo Giuliano scrive (5 Gennaio 2012 alle 15:31):

    Ciao, Gabriele!
    Complimenti per l’analisi che hai fatto dell’ultimo cd di Ferro. Per quanto riguarda il fatto di ripartire da “Alla mia età”, ti segnalo che lo stesso Tiziano ha detto di essere andato a registrare in America proprio perché non voleva ripetere quel cd, cioè intendeva fare altro. Di conseguenza, è evidente che non volesse ripartire da “Alla mia età”, come tu invece sostieni. Per quanto riguarda il cd, che secondo me è molto valido, vorrei fare due considerazioni su altrettante canzoni: “Hai delle isole negli occhi”, almeno a giudicare dallo speciale andato in onda su Raidue qualche sera fa, mi sembra una delle tracce che più hanno colpito il pubblico. Nello speciale questa canzone è stata passata più volte, e anche Irene Grandi dimostrava di apprezzarla parecchio. Per quanto riguarda invece il brano swing, sempre durante la trasmissione di Raidue Ferro ha svelato che in realtà c’era un progetto più ampio (e più coraggioso sicuramente), cioè quello di realizzare un intero album di pezzi swing. Sicuramente io devo fare pubblica ammenda perché quando, nel 2001, sentii “Perdono” non mi resi assolutamente conto che questo personaggio sarebbe cresciuto nel corso degli anni. Invece, come ha detto anche Jovanotti, molti non si sono resi conto che si era davanti a una novità. Poi devo anche dire di aver totalmente rivalutato Tiziano da quando ha fatto “Nessuno è solo”, che secondo me costituisce veramente il disco del cambiamento: ricordo che “Sere nere”, “Imbranato” e altre composizioni dei suoi primi cd non mi hanno mai convinto (e tuttora non mi fanno impazzire), ma le cose che ha tirato fuori da “Nessuno è solo” in poi sono oggettivamente di un altro livello, pur mantenendo sempre di base il “Ferro style”, per citare il buon Piero Vittoria! 😀

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  2. 15 Gennaio 2013: Tiziano Ferro da record: ‘L’amore è una cosa semplice’ è l’album più venduto del 2012

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