‘Django Unchained’, un western alla Quentin Tarantino

Quentin Tarantino, con la sua vena creativa, è pronto ad infiammare i cinema con ‘Django Unchained’, lo spaghetti western promosso dalla Weinstein Company. Prende forma così il film sulla serie cult di western crudi, divenuti celebri a cavallo degli anni sessanta. La partecipazione di Franco Nero, attore protagonista nel primo ‘Django’ del 1966, è data quasi per certa.

La pellicola racconta la vita di uno schiavo tornato libero, Django, in fuga grazie al supporto di un cacciatore di taglie tedesco, che lo coinvolgerà in un’intricata avventura nel far west. Dopo aver sterminato, dietro compenso, dei lestofanti, Django va alla ricerca della sua compagna, tenuta imprigionata e schiavizzata da un meschino latifondista. L’opera chiama in causa il tema delle discriminazioni razziali in modo forte e unico nel suo genere. È un popcorn movie incentrato sulla violenza, che riporta in maniera brillante le vicende ai tempi dello schiavismo nel sud degli Stati Uniti, una sorta di filo conduttore con i nazisti rappresentati in ‘Bastardi senza gloria’. Un mix di cattiveria e risate, condito dal sarcasmo e dal cinismo alla Tarantino, specie nei momenti in cui avvengono truci sevizie agli schiavi.

La sceneggiatura prende ispirazione, oltre al ‘Django’ del 1966, da ‘Sukiyaki Western Django’ di Takashi Miike, proiettato quattro anni fa al Festival del cinema di Venezia, nel quale Tarantino ha avuto modo di partecipare. Nel cast, per ora, è assicurata solo la presenza di Christoph Waltz, l’ufficiale hitleriano di ‘Bastardi senza gloria’, che vestirà i panni del cacciatore di taglie. Tarantino desidera al suo fianco un gruppo di attori quotati, in attesa di far partire le riprese prima della fine dell’anno. Per la produzione sono pronti Stacey Sher, già produttore di ‘Pulp Fiction’, e Pilar Savone. Indiscrezioni sulla distribuzione internazionale vedono in prima fila la Universal International, intenta a cooperare al progetto con un ingente finanziamento.

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