Sanremo 2014 sempre più giù. Ora il problema è la Littizzetto?

Littizzetto & Maria Nazionale

Fabio Fazio scarica Luciana Littizzetto. In un Sanremo che non decolla, e che molto probabilmente continuerà solo a colare a picco, la colpa sarebbe di ‘Lucianina’, perchè con il senno di poi non era il caso di riproporre lo stesso cast della scorsa edizione. Questo quanto emerso dalla conferenza stampa odierna. Ma andiamo con ordine. La seconda serata del Festival si è aperta con un omaggio ad Alberto Manzi: Claudio Santamaria ha letto una lettera del maestro – che alfabetizzava gli italiani con il suo programma tv ‘Non e’ mai troppo tardi’ – ai suoi allievi. Poi sul palco sono arrivate Alice ed Ellen Kessler, sulle note di “Quelli belli come noi”, sigla di Canzonissima.

Il primo dei campioni in gara è Francesco Renga, e la Littizzetto punzecchia il maestro Vessicchio. “Guarda che barba, chiedero’ a Renzi di mettere il maestro Vessicchio sui 2 euro…”. E’ dallo scorso anno che e’ in atto una sorta di divertente confronto a distanza tra Lucianina e Vessicchio: nel 2013 a fine Festival la conduttrice ottenne di tagliare alcuni peli di barba del Maestro. Franca Valeri ha poi fatto rivivere la sora Cecioni e l’Ariston le ha tributato una standing ovation. E’ stato infine il momento di Claudio Baglioni, che ha fatto sognare il pubblico con un medley del suo repertorio, da “Questo Piccolo Grande Amore” a “Strada facendo”. Buona anche l’esibizione di Rufus Wainwright. Ma gli ascolti sono stati impietosi: meno di 9.000.000, con il 33,95% di share contro il 42,89% del 2013. Sempre più giù.

Intanto stasera tornano in gara tutti i Big, insieme ad altri quattro giovani. Ieri sono passati Diodato e Zibba. Quest’ultimo propone ‘Senza di te’, contenuto nel suo sesto cd di inediti, “Senza pensare all’estate”, in uscita oggi: «E’ un album di fotografie scattate con un sorriso tra le mani – spiega il cantautore ligure – E’ quella sensazione che ci accompagna sempre, quella sottile malinconia che sta dietro ad ogni gioia, la voglia di estate nascosta in ogni inverno che lentamente scolpisce le giornate e disegna i sogni. È la storia di una band che crede nell’amicizia, nell’essere famiglia. La storia di un cantautore».

Esce oggi anche “Le cose belle”, il disco di Filippo Graziani che contiene l’omonimo brano, ingiustamente eliminato tra le Nuove Proposte: «E’ un frullato delle esperienze degli ultimi sette anni della mia vita, dalle più belle alle più brutte, raccontate sempre con una goccia di speranza e nostalgia – racconta Filippo – Il suono è la somma dei miei ascolti, dal folk degli anni ’60 alla musica odierna, passando per il pop elettronico degli anni ’80. Dieci canzoni che spaziano nei suoni, ma mantengono un’anima comune».

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