‘C’è qualche cosa in te…’: tre i Montesano sul palco (padre e due figli), con una Delia Scala moderna

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Bravo! Enrico Montesano è bravo. Bravo in tutto: a cantare, ballare, improvvisare, muoversi sul palco, calarsi nel ruolo, non uno ma più ruoli. Ed è bravo anche nel riportarci indietro nel tempo. “C’è qualche cosa in te”, al teatro Brancaccio di Roma fino al 20 ottobre, è una commedia musicale nostalgica, ma attualissima e ricca di colpi di scena. Siamo tornati per due ore negli anni ’50/’60? “Più o meno sì”, ci dice sorridente Gino Landi, coreografo e regista che siede accanto a noi in seconda fila, e applaude calorosamente. Alla prima, tra i vip in platea, ci sono anche Edoardo Vianello, Enzo Garinei, Lino Patruno, Pier Francesco Pingitore, Roberto Ciufoli, Nancy Brilli, Maria Paola Trovajoli.

Enrico Montesano nel ruolo del custode dei costumi di un teatro che sta per essere abbattuto per dar posto a un centro commerciale. E così parte la sua protesta contro la “cementificazione della cultura”. ‘C’è qualche cosa in te’ non è solo un omaggio alla commedia musicale italiana e agli autori delle canzoni: Trovajoli, Kramer, Rascel, Claudio Mattone. Montesano riporta in vita Delia Scala, Don Lurio, Franca Gandolfi, Marcello Mastroianni, Carlo Dapporto che raccontava le barzellette con tale eleganza che le chiamava “petites histoires”; indossa gli abiti magici che fanno danzare e cantare, eccezionale in una scena alla Totò, riporta in scena per qualche secondo Dudù e Cocò e Aldo Fabrizi.

Nostalgico, ma quanto mai attuale. Vengono criticati gli attori di oggi. Nando parla al suo merlo indiano parlante in una gabbia e dice: “Tra tanti attori cani ci voleva un merlo! L’unico che si salva è Rex”. Tantissime le battute eccellenti, una dopo l’altra, la sala in delirio, a ridere e a battere le mani. Autore dei testi, Montesano fa dire al suo personaggio Nando Ciavatta: “Nei centri commerciali c’è tutto. Mi mette un’angoscia! Nei posti dove non c’è tutto posso coltivare la speranza”. E poi, critica anche il governo: “C’è chi dice di vedere un barlume alla fine del tunnel. Io dico che con quello che abbiamo pagato dovremmo vedere la Madonna!”. E non risparmia la smania di informare a tutti i costi: “Si sono inventati pure i Tg a schizzo: 30 tragedie in 5 minuti”. E fa le sue riflessioni su alcuni politici: “Berlusconi ha sette vite, come i gatti, ecco perché gli piace la topa”. “Letta con l’aria del seminarista…”. E Monti: “la sera, la moglie gli rimbocca la lapida”. “…La prima casa non si tocca, dicono, ma da mo che se la sono venduta gli italiani!”

Musiche antiche, ma attualissime. Edoardo Vianello commenta: “Le vecchie canzoni? Tutto un altro livello, intramontabili”. E alla fine un “Bravo!” se lo aggiudica anche il pubblico. Grazie di esistere Montesano! Tra gli altri attori: la giovane Ylenia Oliviero nel ruolo di Delia (fa sognare i cari vecchi tempi), Michele Enrico Montesano nel ruolo dell’avvocato Nicolò Gerini (eccellente trasformismo) e Marco Valerio Montesano nel ruolo di Tuttofare (voce con grande personalità). Per la prima volta in palcoscenico, un doppio debutto di due figli d’arte. Scene di Gaetano Castelli, coreografie di Manolo Casalino, musiche originali, orchestrazioni e arrangiamenti di Renato Serio, costumi di Pamela De Santi. In tutto: 20 attori ballerini cantanti e atleti-ginnasti (strepitosi). E 100 costumi, un pezzo di storia.

La trama: nel sottopalco di un teatro è situato il grande deposito dei costumi delle varie commedie musicali, assieme ad attrezzi e oggetti vari, testimonianza storica di un pezzo di cultura teatrale italiana. Nando è il custode. Un giorno riceve a sorpresa la visita di una ragazza volitiva, ironica, “impunita” come si dice a Roma. Si chiama Delia. Comincia un rapporto a dispetto tra i due, fatto di battibecchi e di sfide. Nel frattempo, però, arriva una squadra di operai che prendono misure e discutono di lavori di trasformazione del teatro sovrastante e del deposito. Qualche giorno dopo Nando viene sfrattato. Ma lui si barrica dentro il teatro e comincia la sua protesta. E da qui nascerà una serie di colpi di scena. Non solo sono magici gli abiti indossati dai grandi del Varietà e della commedia all’italiana, che fanno cantare e ballare alla perfezione, ma magico è anche l’amore. E se amore era amore, sarà e tornerà.

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