“Morto Troisi, Viva Troisi”: dal 26 al 30 agosto il Festival in ricordo dell’attore napoletano

troisi

Un’edizione straordinaria di un telegiornale cinematografico annunciava nel 1982 la morte di Troisi e nel 1994, nella realtà, tutti i telegiornali davano la notizia del suo decesso a soli 41 anni per un attacco cardiaco improvviso e inaspettato.

Ora, Massimo Troisi viene ricordato anche quest’anno al Festival che porta il suo nome, il “Troisi Festival” che si tiene a Morcone, in provincia di Benevento. Una manifestazione in ricordo di una delle icone del cinema partenopeo contemporaneo, ma anche un appuntamento, quest’anno dal 26 al 30 agosto, organizzato per scoprire nuove future star dello spettacolo. Obiettivo: “Proseguire una specifica volontà di Massimo Troisi e della sua famiglia”, ovvero, “sostenere giovani talenti del cinema, del canto e dell’arte, attraverso l’assegnazione di borse di studio”, dice il direttore artistico Antonio Parciasepe. Tre le categorie: comici, attori e cantanti. Gli artisti selezionati sono 60, 20 per ogni sezione. Poi, è previsto anche una settore “scrittori/autori, fotografi e pittori”, e anche “regia e sceneggiatura”. E si potranno votare i partecipanti anche tramite il sito www.troisifestival.com.

Ma perché Massimo Troisi, nato alle porte di Napoli, a San Giorgio a Cremano, viene ricordato da una cittadina collinare di appena 5mila abitanti che si erge sulle ripide falde del monte Mucre e che si affaccia sulla valle del fiume Tammaro? Perché ricordare Troisi proprio a Morcone? Perché no, verrebbe da dire. Ma un motivo c’è: se ne parlò in un incontro casuale durante la presentazione del libro “Oltre il respiro” di Rosaria Troisi, la sorella di Massimo. Fatto sta che Morcone ha adottato Troisi e porta avanti una famosa frase che l’attore disse alla fine delle riprese del film “Il Postino”: “Ricordatevi di me”. E così accade ogni anno a Morcone.

C’è chi lo ricorda come un giovanotto timido. C’è chi ricorda quanto era affettuoso. C’è chi lo ricorda come un tombeur de femmes. C’è chi lo ricorda come il fidanzato di Anna Pavignano, Jo Champa, Clarissa Burt o Nathalie Caldonazzo, che fu la sua ultima compagna. C’è chi lo vuole ricordare come attore che vive ancora attraverso questo festival, che “coltiva giovani talenti per permettergli di perfezionare la loro arte e fare in modo che questa diventi un patrimonio culturale pubblico, così come lo sono, e sempre continueranno a esserlo, i film e le opere di Massimo Troisi”. Quando si nomina Massimo Troisi, viene in mente ovviamente Napoli, e quando si parla di Napoli si pensa anche alla canzone e al “Musical” alla napoletana. E allora al Troisi Festival non poteva mancare una star del canto e del teatro per la direzione musicale dell’evento: Natascia Bonacci, figlia d’arte, voce strepitosa, tra blues e jazz, potente, ‘nera’, carica di passionalità e forza esplosiva, capace anche di far reincarnare i fantasmi sanniti.

Ultima, ma non ultima, “nota”: il Presidente del Troisi Festival sarà Clarissa Burt. L’attrice, anche una delle compagne dell’attore, definisce l’evento una “cosa bbbu-ona per tutti”, calcando simpaticamente la cadenza napoletana, ed elogia la manifestazione dicendo che “aiuterà i giovani in Italia, e magari anche altrove”. Questo il suo augurio da Los Angeles, in attesa di arrivare a Morcone.

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