Mondo Marcio: “Le mie collaborazioni future saranno rock o pop. Mi piacciono Paola Turci e Nardinocchi”

Mondo Marcio

Che l’hip hop italiano viva quella che è una sorta di età dell’oro, per successo di pubblico si intende, è un dato di fatto. Ma se sono tantissimi i nomi di rapper che oggi occupano le classifiche musicali del nostro Paese, c’è chi ormai è una certezza in questo mondo da anni. Stiamo parlando di Mondo Marcio, classe 1986, che sin da giovanissimo diede modo di far parlare di sé andando ad aggiudicarsi a soli 16 anni il ‘Tecniche Perfette’, uno dei più celebri contest di freestyle. Lo scorso ottobre è uscito ‘Cose dell’altro mondo’, un album in cui emergono la maturità acquisita dall’artista milanese in questi anni e tutte le sue capacità. Abbiamo contattato Mondo Marcio per parlare con lui della situazione che il rap italiano sta attraversando e dei suoi recenti progetti musicali.

Il rap italiano vive un ottimo momento, un successo simile a quello che tu hai avuto già nel 2006 con il singolo ‘Dentro la scatola’. Come credi che sia cambiata la scena hip hop nostrana in questi sette anni e come, invece, è cambiato Marcio?
Credo di essere maturato molto in questi anni sia a livello umano che artistico. Le canzoni che facevo prima erano fondamentalmente pezzi che scrivevo per me e in cui casualmente tanti altri poi rivedevano anche le loro storie. Adesso, invece, il mio obiettivo è dare una voce a tutte quelle categorie che non possono farsi sentire: l’idea è appunto quella di attirare l’attenzione del pubblico e far capire che esiste anche un mondo di cui non ti parlano le tv e le radio tutti i giorni, storie che sono un po’ dimenticate. Serve, perciò, qualcuno che le tenga presenti. Per quanto riguarda la scena dell’hip hop italiano, credo che ci voglia ancora qualche anno di assestamento affinché ci sia una situazione matura a tutti gli effetti. C’è molta esposizione ma spesso non c’è una piena consapevolezza da parte del pubblico di ciò che si ascolta. Detto questo, sono molto contento che il genere abbia più appeal di quanto ne avesse anni fa.

Nel 2003 hai vinto il ‘Tecniche Perfette’. Quanto pensi sia importante la componente freestyle oggi per il rap italiano?
Il freestyle è una delle componenti del rap, ma sicuramente non baserei tutta una carriera su di esso, come è successo ad altri. E’ una delle tante cose che si possono fare. Ci sono troppi rapper oggi che non hanno fatto la gavetta ed emergono grazie al lavoro di altri prima di loro. Li puoi riconoscere facilmente perché sono quelli che, durante le interviste, dicono solamente che hanno fatto la gavetta (ride, ndr). Nella realtà servirebbero più anni passati a lavorare sul proprio prodotto per poi arrivare al main-streaming, piuttosto che partire direttamente da esso come è accaduto ad alcuni rapper emersi negli ultimi tempi.

Venendo al tuo ultimo album, ‘Cose dell’altro mondo’, possiamo notare eccellenti collaborazioni, da Danti a J-Ax, da Caparezza a Bassi Maestro. In vista dei prossimi progetti musicali c’è qualcun altro con cui ti piacerebbe collaborare?
In realtà l’ho fatto con tutti quelli che mi piacciono del panorama rap italiano, anche se non escludo che in futuro con alcuni di questi io possa tornare a lavorare. Probabilmente, però, le prossime collaborazioni che farò non saranno tanto in campo rap ma in campo rock oppure pop o reggae. Mi piacerebbe collaborare con gente come Paola Turci e Andrea Nardinocchi, per esempio, ma ci sono tanti altri nomi che sto tenendo d’occhio.

Nell’album c’è un pezzo in particolare a cui sei più legato?
Probabilmente ‘Troppo lontano’ perché è uno dei più personali. Ma anche ‘Senza cuore’, che è stato un altro importante singolo di questo disco, e questo mi ha fatto piacere perché entrambi non sono stati scelti per ragioni di orecchiabilità, ma anche perché sono i due brani che mi stanno più a cuore.

Che progetti ci sono a breve?
Tra poco uscirà un altro mio singolo, nel quale credo molto. Sono molto curioso di vedere come andrà. E’ un pezzo molto estivo e penso che possa fare bene.

Se dovessi fare una tua personalissima top ten dei rapper italiani, come articoleresti questa graduatoria?
No, la top ten dei rapper italiani non mi sento di farla. Però se vuoi possiamo mettere Mondo Marcio dalla decima posizione fino alla numero uno così andiamo sul sicuro (ride, ndr).

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