Il tribunale di Londra conferma: “Amy Winehouse è stata uccisa dall’alcool”

Era il 23 luglio 2011 quando, su tutti i canali d’informazione, rimbalzava la notizia della morte prematura di Amy Winehouse. A distanza di quasi due anni dall’accaduto è emersa la reale causa della scomparsa dell’artista: secondo l’ultima inchiesta condotta dal Tribunale di Londra, ad uccidere la Winehouse è stato l’alto livello di alcool nel sangue.

La giovane cantante, quindi, non è deceduta per overdose, come era stato ipotizzato: nel suo corpo, infatti, erano del tutto assenti tracce di stupefacenti. Purtroppo, però, la quantità di alcolici ingeriti da Amy è andata a colpire il suo sistema nervoso centrale, al punto da indurla in uno stato di sonno da cui non si è mai più risvegliata.

Una morte preannunciata, quella della vocalist inglese, uno degli ultimi talenti del panorama della musica internazionale, che nessuno ha deciso di ostacolare, quando magari bastava solo prendersi cura di una ragazza troppo fragile per affrontare il crudele mondo dello showbiz. A noi rimangono il suono della sua voce malinconica e quelle parole lanciate quasi come un grido d’aiuto, per ricordare una stella che adesso brilla nel firmamento dei grandi.

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