‘La migliore offerta’ di Tornatore: in ogni falso si nasconde qualcosa di autentico

Giuseppe Tornatore torna con ‘La migliore offerta’, al cinema dal primo gennaio in 360 copie. Perché proprio il primo gennaio? “Per dare un senso di svolta al cinema, per cambiare pagina e affinché nel nuovo anno ci sia una rinascita”, afferma il produttore Arturo Paglia. Virgin Oldman, interpretato da Geoffrey Rush (nella foto con Tornatore), è un battitore d’asta e un giorno riceve la telefonata di Virgil, interpretata da Sylvia Hoeks, una ragazza che lo incarica di occuparsi della dismissione di alcune opere d’arte di famiglia.

La ragazza però non si presenta mai agli appuntamenti con lui perché è chiusa in un mondo pieno di ossessioni e per questo inizia per l’anziano antiquario un’esperienza del tutto imprevedibile. E’ Robert, interpretato da Jim Sturgess, a suggerirgli passo dopo passo come conquistare la giovane donna e tutto questo cambierà la sua vita. Nel film è presente anche Donald Sutherland, che interpreta il ruolo del migliore amico di Virgin. Nel mondo delle aste la migliore offerta è quella più alta, mentre nelle gare di appalto la migliore offerta è quella più bassa, e così in amore non si sa mai quale sia la migliore offerta, quella più giusta: se quella più alta o quella più bassa.

Siamo davanti ad una storia di trasformazione e lo stesso Tornatore afferma: “Non c’è un finale tragico, ma positivo perché il protagonista subisce una trasformazione profonda che ce lo rende più umano come se fosse una specie di rinascita. Ci insegna che bisogna restare fedeli a chi si ama, nonostante le avversità”. Geoffrey Rush è d’accordo con il regista: “Alla fine c’è proprio un segnale di speranza verso l’amore che supera tutto”. Sylvia Hoeks ha lavorato molto sulla voce: “Per metà del film il mio personaggio è solamente una voce fuori campo, ma allo stesso tempo era indispensabile attirare l’attenzione del pubblico. E’ stata una grande sfida e un lavoro molto importante per lo sviluppo del personaggio”. La colonna sonora è del Maestro Ennio Morricone: “La lettura del copione è stata decisiva ed indispensabile perché alcune scene mi hanno spinto ad osare di più rispetto al passato”.

Mi dispiace, i commenti per questo articolo sono chiusi