Mika canta le contraddizioni dell’amore in ‘The origin of love’

Chi si risente, Benny Benassi. Il suo è uno dei nomi più sulla cresta dell’onda degli ultimi mesi: dopo averlo visto collaborare con ottimi risultati con Madonna, lo ritroviamo aggregato al folto e prestigioso gruppo di collaboratori arruolati da Mika per realizzare ‘The origin of love’, terzo album del cantautore inglese in uscita il prossimo 25 settembre. Oggi a Milano Mika ha presentato questo suo ultimo lavoro ed è giustamente orgoglioso del risultato. Con Benassi, tra gli altri collaboratori troviamo Pharrell Williams, Nick Littlemore (degli Empire of the Sun) e William Orbit.

Quanto c’è di tuo in questo disco?
Tantissimo. Se ascoltate ‘Stardust’, che è stata prodotta da Benny, suona come una mia canzone. Siamo un gruppo, si lavora tutti insieme. Il mio secondo disco l’ho fatto in maniera abbastanza solitaria, a casa al pianoforte: questa volta, invece, non volevo che fosse ancora così, desideravo sentirmi parte di un gruppo. Volevo far incontrare e scontrare sensibilità musicali diverse, e quello che vedo come risultato è un buon mix di tanti elementi. Alcuni dei produttori e autori che ho coinvolto li ho contattati via Twitter o Facebook, come ho fatto con Cristián Jiménez, il regista di uno dei due corti che ho girato per accompagnare un paio di brani. Ho seguito il mio istinto, cercando di mettere insieme talenti diversi. A chi mi chiede perché proprio loro rispondo: “perché no?”.

Partiamo dal titolo: perché la scelta di ‘The origin of love’?
Amo i titoli che finiscono con un punto di domanda, anche se non è scritto, titoli che lasciano aperte domande, risposte e interpretazioni. E’ stato così anche per i due album precedenti. Qui non ci sono riferimenti biblici come qualcuno ha pensato. Le canzoni raccolte nel disco a volte sono allegre, a volte amare, ma perché così è l’amore. Volevo un titolo che spiegasse questa natura duplice dell’album, con canzoni positive e altre che lo sono meno. Nei testi ci sono le contraddizioni dei sentimenti, che riflettono la mia storia, la mia vita… E’ una spiegazione lunga, ma necessaria (sorride, ndr).

Quanto c’è di te in queste canzoni?
Molto, tanto che all’inizio temevo questo mio raccontarmi. Poi, man mano, ho preso fiducia e sono andato avanti senza problemi.

Come descriveresti questo disco?
Io sono pop, adoro la melodia, ma ho una mentalità indie. Qui dentro c’è l’incontro, come dicevo, di tanti gusti e suoni diversi. E sono miei, mi rappresentano perfettamente per come sono oggi, come artista. Il disco suona come ‘suonerei’ io.

L’album uscirà in versione standard e, solo per l’Italia, in un’edizione deluxe con inediti, remix, tracce acustiche e alcuni brani in cui accenni delle frasi in italiano: come mai questo regalo?
Capisco un po’ l’italiano. Queste frasi avevo iniziato a cantarle in francese, se devo essere sincero, poi invece… ma vorrei avere una pronuncia migliore nella vostra lingua.

Ti vedremo presto live, non è vero?
Sì, parte il mio tour europeo: farò tappa il 9 novembre a Padova (Gran Teatro Geox) e il 10 novembre a Roma (Atlantico Live).

E’ possibile prenotare già da adesso ‘The origin of love’ su www.amazon.it/mika.

 

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