Crollo palco Pausini: circa 2.000 euro alla famiglia di Matteo Armellini

1.936 euro e 80 centesimi. Questo, secondo l’Inail, il valore della vita del 31enne Matteo Armellini, deceduto lo scorso 5 marzo a Reggio Calabria mentre era impegnato nell’allestimento del palcoscenico per il concerto di Laura Pausini. Una giovane vita come quella di Matteo non ha prezzo, ma la mamma del ragazzo, Paola Armellini, non riesce proprio a comprendere cosa rappresentino quei soldi, visto che le era stato promesso un risarcimento in grado di spesare il funerale del figlio. “Vorrei una spiegazione – ha detto la donna a Tgcom24 – Quei soldi sono stati dati come risarcimento per infortunio e malattia professionale: è un problema di rispetto e di dignità. Matteo non aveva ancora cominciato il suo turno, gli è crollato tutto addosso; va rivisto il modo in cui viene gestito il lavoro di questi ragazzi”.

“Non voglio che la morte di mio figlio venga liquidata così – continua la Armellini – Faccio affidamento alla giustizia, ma sappiamo che un processo così può andare avanti per moltissimi anni. Io, da quel 5 marzo 2012, non ho saputo più niente. Ai miei tempi un sindacato non avrebbe mai permesso una cosa del genere. Vorrei che il nome di mio figlio venisse ricordato – conclude la madre di Matteo – e che finisse questo che io chiamo ‘mercato del lavoro’. Chiedo ai sindacati e alle forze sociali di intervenire. Sono ragazzi che cercano di guadagnare dei soldi anche per aiutare le famiglie, ma devono essere tutelati”. Come dare torto a una donna che, oltre alla disperazione per la morte di un figlio, si sente presa in giro dalle istituzioni, pronte ancora una volta a mostrare una quasi totale indifferenza sul drammatico problema delle morti bianche?

Giuseppe Lucibello, direttore generale dell’Inail, non ha perso tempo nel prendere le difese dell’Ente, dichiarando: “Questi soldi non sono un risarcimento, ma un anticipo dell’assegno funerario. Purtroppo la retribuzione molto bassa del ragazzo non consente di immaginare risarcimenti consistenti. Sarebbe importante tutelare meglio soprattutto i morti sul lavoro deceduti in giovane età, perché lì i livelli retributivi sono spesso molto bassi. Di conseguenza, i superstiti prendono prestazioni di entità molto ridotta”. Non resta che chiedersi quanto ancora in questo Paese dovremo subire simili decisioni scellerate dello Stato, perché i lavoratori devono essere tutelati, tanto più se uccisi mentre cercano di guadagnare per sopravvivere.

Un messaggio di Paola Armellini:

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  1. 1 commento a “Crollo palco Pausini: circa 2.000 euro alla famiglia di Matteo Armellini”

  2. 1 Plinio scrive (2 Agosto 2012 alle 16:03):

    Intanto l’abbraccio sentitamente per la perdita di Matteo, vede Signora, chi ha costruito la propria carriera lavorativa seguendo i comandamenti e i crismi dettati da Comunione e Liberazione, non poteva che fare una simile sfrontata dichiarazione.Che di umano non ha nulla. Di significativo, professionalmente parlando, ancora meno. Tant’è…

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