I Der Noir aprono il concerto romano dei Duran Duran

I Der Noir apriranno stasera il concerto dei Duran Duran a Roma. Il trio romano è la vera rivelazione del panorama new wave italiano, e per loro è stata coniata la definizione di ‘cold wave’ che ben si addice alle atmosfere del sorprendente lavoro d’esordio, ‘A Dead Summer’. Il disco ha già fatto parlare tanto gli addetti ai lavori: il genere che i Der Noir propongono è un riuscito mix di wave, dark, pop, shoegaze, frutto di una ricerca e sperimentazione che cura con particolare attenzione le strutture vocali e dei synth. Sono stati utilizzati esclusivamente macchinari e strumenti vintage nel progetto proprio per mantenere un sound che potesse rifarsi con assoluta fedeltà agli ’80s.

Lo scorso mese è uscita su iTunes la versione targata Der Noir del celeberrimo brano scritto da Enrico Ruggeri per Loredana Bertè, ‘Il mare d’inverno’, uscito anche in edizione limitata 7” in 300 copie. La nuova versione è inclusa anche nella special edition dell’album ‘A Dead Summer’. L’album non può mancare nella discografia di chi ama certe ambientazioni cupe e rarefatte. La voce sofferta e malinconica di Manuel Frau si affianca alle ritmiche pulsanti del basso e delle chitarre di Manuel Mazzenga e al synth sapiente e raffinato di Luciano Lamanna. Ovvi i riferimenti ai tanti maestri del genere (Bauhaus, Cure o Litfiba e Diaframma primo periodo), ma dentro queste 9 canzoni inedite più la succitata cover c’è tanta personalità e una voglia di rendere tributo all’inconfondibile stile electro dark degli anni ’80.

Fra le canzoni emergono l’oscura ‘Private Ceremony’, inserita in apertura, la magnetica ‘Lontano Dalle Rive’, che ricorda da vicino un disco a molti sconosciuto, quello dei Devils, progetto parallelo di Nick Rhodes dei Duran Duran con Stephen Duffy, ma anche un certo modo di fare musica che avevano i Litfiba nel primo loro Ep del 1982. La drum machine domina la scena nella splendida ‘Stranger’s eye’. ‘Another day’ è la traccia meno dark del disco e forse la più fruibile (non per niente è stata scelta come primo singolo). Spazio anche a ritmi trip hop in ‘Cosa Vedo’. Meraviglioso lo strumentale ‘Dead Summer’, che ben riflette lo spirito dell’intero lavoro. ‘Clouds of ’86’ sa molto di Bauhaus ed è forse l’episodio migliore. Si diceva della cover de ‘Il Mare d’inverno’: ad alcuni potrebbe sembrare una versione quasi oltraggiosa, ma non è così, perché qui invece emerge tutta la genialità dei Der Noir, capaci di confrontarsi con un vero evergreen della nostra musica senza la paura di stravolgerlo. Stasera ci sarà dunque un motivo in più per essere presenti al già attesissimo concerto dei Duran Duran, e risponde al nome dei Der Noir.

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