Newdress, alla scoperta dei ‘Legami di Luce’

Sono la sorpresa discografica dell’anno e si chiamano Newdress. Il loro primo album, ‘Legami di luce’, è decisamente interessante, da scoprire nota dopo nota. Newsmag.it ha voluto saperne di più su questa band. Quella che vi proponiamo qui di seguito è la nostra intervista con il cantante Stefano Marzoli.

‘Legami di luce’ è un vero gioiello di pop dance, new wave, rock… un vortice accattivante di stili: come nasce questo vostro nuovo lavoro?
Hai perfettamente centrato le nostre intenzioni musicali. Il disco è la sintesi di anni di lavoro, di ascolto e prove al fine di creare un sound ricco di influenze ma il più personale possibile. Qualcuno spera ancora che qualche band produca qualcosa di nuovo cercando il ‘nuovo’ in generi estremi, noi crediamo sia necessario riportare canzoni “diverse” al grande pubblico e siamo confortati dal fatto che i nostri brani siano apprezzati da amanti della new wave, del rock ma anche da ascoltatori senza troppe pretese. Crediamo che, con la giusta visibilità, un disco come questo potrebbe essere un buon successo commerciale utilizzando questo termine non in senso negativo. In passato le classifiche erano piene di gruppi non banali.

Parliamo delle sonorità volutamente vicine agli anni ’80: a chi vi ispirate in particolare?
Per quel che riguarda gli anni ’80 e la new wave in genere, spesso si crea una confusione di fondo. Un amico che su questo genere è veramente preparato mi ha illuminato con questa frase: “Daresti mai una conclusione temporale al rock o al blues? Allora perchè la new wave deve essere chiusa in una decade e non può essere in evoluzione come tutti gli altri generi?”. Spesso veniamo indicati come band per appassionati bloccati negli anni ’80 ma non è così: Andrea proviene dal rock classico e il mio modo di cantare non è per nulla in stile eighties. Ci piace riprendere il modo di fare musica dell’epoca, i suoni decisi e gli arrangiamenti barocchi, il tutto a servizio della canzone. I nostri riferimenti sono ovviamente Depeche Mode, New Order, i nuovi gruppi tipo Editors e Interpol, ma anche gruppi rock italiani degli anni ’90 come i Timoria. Adoro un artista come Vangelis, Andrea è un grande fan di Santana. Non escludiamo nulla.

Due nomi: Bluvertigo e La Sintesi. Vi sentite quasi una prosecuzione naturale del discorso che queste due storiche band italiane hanno interrotto e soprattutto cosa avete aggiunto a uno stile già portato avanti da loro?
Hai citato due gruppi che hanno influenzato la nostra formazione musicale, grazie a loro abbiamo scoperto artisti importanti e un modo diverso di fare musica. L’utilizzo dell’elettronica del rock e di un certo linguaggio alternativo al classico stile italiano. Il tutto in una chiave pop fruibile da chiunque. Rileggendo le vecchie recensioni dei La Sintesi ho notato che sostituendo il nome di Morgan con Lele Battista e quello dei La Sintesi con Newdress ci sono molte analogie che creano un filo conduttore. Non vedo ciò come una pecca: abbiamo cercato di riprendere un discorso incompiuto, consapevoli che molta gente ha un vuoto da colmare non riconoscendosi nella musica attuale. Non abbiamo la presunzione di sostituirli, mancano anche a noi: sia chiaro.

‘Bisogna passare il tempo’ è il primo singolo estratto: perché le collaborazioni con Andy e Lele Battista?
Dovendo realizzare il nostro primo disco abbiamo cercato il modo per far sì che nulla fosse lasciato al caso. Abbiamo quindi utilizzato lo stesso metodo con le figure presenti nei dischi realizzati nel periodo pre indie. Ci servivano quindi un arrangiatore, un produttore artistico e uno studio professionale. Avevo la necessità di confrontarmi con un artista che stimavo per poter alzare il livello delle composizioni. Abbiamo quindi pensato a Lele Battista, un artista vero, al quale son sicuro avrei permesso di metter mano alle canzoni con la consapevolezza che le avrebbe rese più intense. Con lui, infatti, abbiamo trascorso 15 giorni nel suo studio di Milano per sistemare la struttura dei pezzi i testi, lo scheletro delle canzoni. E’ stata un’esperienza fantastica e costruttiva.

E poi?
Poi, con i brani sistemati, siamo andati al Ritmo&Blu di Stefano Castagna che ha creato il suono del disco. E’ un disco basato sulla fiducia e sulle competenze. Mancava il tocco finale e parlando con Lele ci è venuta l’idea di proporre ad Andy di mettere qualcosa si suo su un pezzo. Un giorno mi chiama Lele dicendomi che ad Andy era piaciuto ‘Bisogna passare il tempo’, che gli ricordava molto ‘A night like this’ dei Cure; voleva quindi metterci il suo sax con uno stile Psychedelic Furs, e così è stato. Un pomeriggio in studio ci ha fatto capire come si lavora da vero artista, aveva tutto in mente e l’ha fatto, inserendo il sax e suggerendo l’inserto vocale di Lele. Così il pezzo è stato veramente completo.

Nell’album a me piacciono in particolare ‘Assorta’ e ‘Dissolve’: ce ne parli?
‘Assorta’ è un brano che si rifà allo stile Editors con batteria veloce e riff di chitarra e synth insieme. E’ la descrizione di una situazione, quando credi che la persona più importante che hai ti stia lasciando la vedi sempre bellissima e speciale, faresti qualsiasi cosa per non farla andare. ‘Dissolve’ è un brano complesso con varie parti profondamente diverse e un finale con un incastro armonico creato da Lele che ci ha lasciato a bocca aperta. In principio c’era l’idea di abbassarla di tonalità, ritenuta troppo ‘italiana’. In questo disco volevamo riportare il canto e la voce in generale in evidenza, cosa che nell’indie spesso viene trascurata puntando più su bisbigli o parlati. Abbiamo deciso quindi di lasciarla in tonalità originale. Il significato si esprime nel finale: quando trovi un equilibrio nella vita anche provvisorio ogni dubbio sicuramente poi dissolve”.

Suoni molto danzerecci, pop e rock si affiancano ad atmosfere più soft e pacate come nelle splendide ‘Al tatto nel buio’ e ‘Splendi’. Come le descriveresti?
‘Al tatto nel buio’ è la seconda del disco, l’inizio del ‘diario di una seduzione’ (Lele voleva intitolarlo così). Le canzoni si susseguono in ordine alfabetico e cronologico descrivendo dall’inizio alla fine tra ossessioni gioie ed incertezze la nascita di un rapporto. ‘Al tatto nel buio’ descrive l’incertezza e la paura di una situazione tanto intrigante quanto pericolosa. In questo caso musicalmente per rendere il tutto ancora più reale abbiamo fatto registrare la partitura di archi ad un bravissimo violinista, Daniele Richiedei, che ha reso il finale molto intenso e toccante. ‘Splendi’ è l’ultima canzone del disco, un finale che lascia speranza nonostante la consapevolezza delle difficoltà che ci possono essere in qualsiasi cosa si possa iniziare. Si può pensare ad un rapporto d’amore, ma anche ad un progetto come un disco! I brani quindi possono rivolgersi direttamente all’ascoltatore. La frase che conclude il disco è “quando c’è buio per vedere basta uno spiraglio di luce” credo sia un bel messaggio”.

Uno dei brani migliori del disco è ‘Cambiamenti d’aspetto’.
È un brano particolare con un finale molto lungo, strumentale e crescente alla Sigur Ròs che ci ha veramente stupito, non pensavamo di poterci evolvere così è stata una bella sorpresa. Abbiamo cercato di trovare strade nuove per ogni canzone e soluzioni diverse all’interno dello stesso brano senza compromettere la facilità d’ascolto. Come contenuti e testo è forse quello più Bluvertigo/LaSintesi, è un piccolo esame di coscienza, e la coscienza è la persona che ti sta ascoltando”.

Vi vedremo live in estate?
Stiamo lavorando molto per creare un bel live. Per il momento non abbiamo un’agenzia di booking, cerchiamo qualcuno che promuova questo lato del lavoro. Continueremo a lavorare con professionalità e passione sperando di poter portare a più gente possibile la nostra musica. Abbiamo fatto una presentazione ufficiale a Brescia in una cantina della Franciacorta – Castelveder e una a Milano. Abbiamo realizzato un bel video con il registra Davide Franzoni nella speranza che possa girare il più possibile. Il nostro sito Internet è aggiornatissimo e la pagina su Facebook, sempre attiva tanto che abbiamo creato un sistema facile e sicuro per poter ascoltare e comprare il disco direttamente da lì. Ovviamente in questi anni ciò che conta è creare interesse al fine di poter fare più concerti.

  1. 2 commenti a “Newdress, alla scoperta dei ‘Legami di Luce’”

  2. 1 NEWDRESS scrive (18 Giugno 2012 alle 8:46):

    Potete ascoltare e se vorrete comprare “Legàmi di luce” a questo indirizzo e https://www.facebook.com/newdress/app_191924250914374

    Ringraziamo Newsmag e Piero Vittoria per lo spazio che ci hanno dedcato.

    NEWDRESS
    Jordan Andrea Stefano

  3. 2 Redazione scrive (18 Giugno 2012 alle 9:54):

    Grazie a voi per l’intervista e in bocca al lupo per tutto!

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