Il Charity Film Festival di Monaco, tra buon cinema e beneficenza

Puntuale all’appuntamento di primavera nel Principato di Monaco, il Charity Film Festival ha raggiunto la settima edizione. Un incontro sempre atteso tra giovani registi indipendenti, attori e produttori, nella splendida cornice del Teatro Princesse Grace e il Novotel, dove sono stati proiettati più di 100 film di cui 24 in competizione, programmati dal direttore Georges Chamchoum.

Soddisfatto Vicente Zaragoza, fondatore e presidente del MCFF; nonostante il periodo di crisi internazionale, è riuscito a promuovere bene la manifestazione che, come ogni anno, ha lo scopo di raccogliere fondi destinati ai bambini bisognosi delle Filippine. L’associazione Virlanie, fondata da Dominique Lemay, quest’anno ha compiuto 20 anni: è dal 1992 che si occupa di beneficenza e di aiuto concreto ai ragazzi di strada nelle Filippine. Fino ad oggi circa 15.000 bambini hanno avuto un sostegno o un tetto con un progetto in continua evoluzione. Durante la cerimonia di premiazione alla Villa Rothschild di Saint-Jean-Cap-Ferrat sono stati raccolti 400.000 euro, interamente devoluti alla fondazione. Una serata elegante, una sfilata di moda, un panorama di folklore e musica russa, canti di giovani e del cantante lirico Boris Martinovich; poi la presidente della giuria Jules Bruff, al termine del suo difficile lavoro, ha nominato i vincitori dei vari settori interessati.

Il premio al miglior film è andato a ‘La porta bloccata’ (Cina 2011); ‘Inadequate People’ (Russia 2010) è il miglior film di intrattenimento, mentre il miglior attore è Nikolai Kozak, siberiano. Migliore attrice Joy Karam, libanese, miglior regista Nikita Arzhakov della Repubblica di Sakha, Yakutia, premio speciale della giuria a ‘Lasciare Baghdad’ (Ungheria, UK, Iraq 2010), migliore commedia ‘Litte Klaus Big World’ (Giappone 2010). Questi e molti altri ancora i vincitori ma ricordiamo anche un film notevole, ‘Battlefield America’ (USA 2012), una pellicola intrisa di freschezza e di realismo con una colonna sonora hip hop piena di ritmo, che sottolinea la cultura giovane della strada nell’America di oggi. Una calda ventata, un festival diverso nel panorama del cinema internazionale; alla vigilia del Festival di Cannes, un incontro piacevole tra cinema indipendente, mondanità e opere di beneficenza, con lo scopo di aiutare giovani registi e produttori, non solo economicamente, ma cercando di inserirli in circuiti di distribuzione e dare loro visibilità.

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