Ligabue sul terremoto in Emilia: “Nessuno si deve sentire solo né abbandonato”

“Le scosse del terremoto non sono solo fisiche. La paura ti si piazza dentro e resti in balia degli eventi. Non c’è nessuno che possa rassicurarti. Si guarda allo storico, si cerca di fare un quadro ma alla fine diranno sempre che si tratta di un’anomalia e che non si può prevedere un bel niente”. Così Ligabue su Facebook e Ligachannel.com in merito al terremoto che ha colpito la ‘sua’ Emilia: “Ci si sente piccolissimi. Tutto diventa precario – dice il rocker – Ma soprattutto si soffre l’impotenza di proteggere i propri cari. Quello del ’96 fu grosso e aveva avuto come epicentro proprio Correggio e Novellara. Fece alla mia cittadina più danni di questo. Eppure il trauma è più forte, stavolta”.

“La maggior parte di noi – spiega Luciano – continua a dormire all’aperto. Diversi altri hanno fatto le valigie e se ne sono andati lontani non si sa per quanto. Ed è chiaro che tutto questo è niente rispetto a ciò che è successo a pochi chilometri da qui. Avete visto tutti in tv, sul web, sui giornali. C’è poco da aggiungere a quelle immagini”. Il Liga si augura “che la protezione civile, lo Stato e le istituzioni stiano vicini alle persone più colpite, anche in un momento di crisi profonda come questo. Nessuno si deve sentire solo né abbandonato”. Poi un impegno concreto: “Cercherò di fare qualcosa pure io anche se, come immaginerete, in questi giorni non è proprio facile”.

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