‘Quello che non ho’ tira la volata a Saviano: ora la Rai lo rivuole

Forte del consenso riscosso su La7 da ‘Quello che non ho’ insieme a Fabio Fazio, lo scrittore Roberto Saviano vuole tornare in Rai, con un programma sulla terza rete e la ‘squadra’ con cui ha già realizzato ‘Vieni via con me’ nell’autunno 2010. Il bello è che, secondo l’Agi, ci sarebbero segnali distensivi e positivi dalla stessa Rai, che avrebbe aperto le porte a Saviano. Contatti sarebbero già in corso e vedrebbero impegnato in prima persona il direttore di Raitre, Antonio Di Bella. In base a quanto si è appreso, Saviano è da subito disponibile a tornare sugli schermi dell’azienda di viale Mazzini. Il rapporto tra lo scrittore e la Rai si sarebbe interrotto, insomma, solo perchè era l’epoca della direzione generale di Mauro Masi.

“Tanto è vero – riferiscono fonti Rai – che si è dovuta aspettare l’estate 2011 per il rinnovo contrattuale in esclusiva con Fabio Fazio, con la deroga al conduttore e in più la possibilità, dal secondo anno in poi del nuovo contratto, di poter riavere la collaborazione tra lo stesso Fazio e Saviano in Rai”. Le stesse fonti fanno rilevare il segnale positivo venuto per l’appunto nel luglio 2011 con il rinnovo contrattuale di Fazio, e con le indicazioni in esso contenute, e a questo punto “auspichiamo che da subito si possa arrivare ad una definizione di questo passaggio, ci si metta al lavoro per un nuovo contratto che riporti Saviano in Rai, in particolare su Raitre”.

Era d’altronde impossibile restare indifferenti di fronte al successo del programma in tre serate che il duo Fazio-Saviano ha registrato su La7. Per Endemol Italia, ‘Quello che non ho’ dimostra che “Fabio Fazio e Roberto Saviano rappresentano nel modo migliore il tentativo di andare oltre la televisione, con un programma d’ispirazione letteraria, dall’impianto volutamente teatrale che grazie al loro talento, a quello di Luciana Littizzetto ed Elisa e all’appassionata partecipazione degli ospiti, dimostra che si può mantenere un solido rapporto con il pubblico anche affrontando i temi più difficili”.

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