Fabio Fazio e Roberto Saviano su La7 con ‘Quello che non ho’

Fabio Fazio e Roberto Saviano portano in televisione il valore del racconto come responsabilità nel loro nuovo programma ‘Quello che non ho’, in onda per tre serate consecutive, da stasera alle 21 su La7, in diretta dalle Officine Grandi Riparazioni di Torino, con ospiti fissi Luciana Littizzetto ed Elisa. ”E’ un programma assolutamente letterario e siamo felici di farlo in tv – ha detto Fazio durante la presentazione al Salone del Libro di Torino – La parola è scritta appositamente per la televisione, letta come se fosse in teatro e ripresa come se fosse al cinema”. “Raccontare permette di condividere, e io ho cercato di addestrare la mia parola a creare empatia”, ha sottolineato Saviano, che farà un monologo sulla crisi economica e i suicidi che ne derivano.

“E’ un monologo politico – sottolinea Fazio – che stimola la responsabilità di chi deve assumersi decisioni importanti. C’è un’altra parola di questo momento ancora più dura, ed è depressione”. Saviano sta preparando anche un altro intervento dedicato alla tragedia di Beslan, avvenuta nel 2004 in una scuola dell’Ossezia del Nord, dove morirono oltre 180 bambini. ”Siamo indecisi se fare o no questo racconto perché è terribile e riguarda i bambini. Sentivo un’urgenza di raccontare che mi veniva dalle madri di Beslan. Noi dovevamo unirci a quel mondo della dissidenza russa”. Il programma sarà una “esatta prosecuzione”, come ha detto Fazio, di ‘Vieni via con me’, andato in onda a fine 2010 su Raitre.

Nel primo appuntamento ci saranno fra gli ospiti Pupi Avati, Pierfrancesco Favino, Gad Lerner, Marco Travaglio, Paolo Rossi, Ermanno Rea, Erri De Luca, Raphael Gualazzi e i Litfiba. Luciana Littizzetto porterà come prima parola ‘donna’: “Dall’inizio dell’anno sono morte 54 donne ammazzate dai loro mariti e compagni”, ha detto la Littizzetto, spiegando che “non ci sarà la scrivania e questo è un problema per me. Non parlerò di attualità, ma commenterò delle parole e faremo delle cose insieme”. “Ad aver reso pericolose le parole non sono stato io, ma i miei lettori”, ha concluso Saviano.

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