‘Canzoni alla Stadio’ e ‘In viaggio con Verdone’, Rai Storia omaggia gli Stadio

Trent’anni di carriera trascorsi a comporre, cantare, scrivere tra le migliori canzoni del cosiddetto rock-pop italiano. L’ultimo dei successi degli Stadio, ‘Poi ti lascerò dormire’, è il pezzo forte della colonna sonora del film ‘Posti in piedi in paradiso’ di Carlo Verdone, che sarà nelle sale il 2 marzo. Giovanni Minoli presenta ‘Canzoni alla Stadio’ e ‘In viaggio con Verdone’ di Marco Melega e Marta Saviane questa sera alle ore 21 su Rai Storia. Il viaggio propone il racconto documento di una vita trascorsa a narrare con il sorriso i vizi, le virtù, i tic e le ossessioni degli italiani, seguito dai trent’anni degli Stadio. Tra Verdone e gli Stadio un lungo e fortunato sodalizio.

Nell’82 sono questi ultimi a comporre la colonna sonora di ‘Borotalco’. Un successo strepitoso per Verdone e di vendite per la canzone ‘Grande figlio di puttana’, scritta dagli Stadio in collaborazione con Lucio Dalla. Da allora i successi si moltiplicano con la collaborazione a film come ‘Acqua e sapone’, ‘Stasera a casa di Alice’ o ‘I due carabinieri’ e con brani musicali come ‘Albakiara’ e ‘Quello che le ragazze non dicono’, solo per citarne alcuni. A ripercorrere la storia degli Stadio per ‘Dixit Stelle’ saranno gli stessi protagonisti di tante fortunate stagioni e soprattutto Gaetano Curreri, leader del gruppo, e Fabio Liberatori, uscito dalla band nell’85 ma ancora assiduo collaboratore nonché coautore della colonna sonora di ‘Posti in piedi in paradiso’.

Parlare degli Stadio significa incrociare tutta la musica d’autore degli ultimi trent’anni, quella musica che per una strana combinazione geografica si dà appuntamento nel triangolo Modena-Bologna-Forlì. Da Vasco Rossi a Francesco Guccini, da Lucio Dalla a Patty Pravo, fino a Luca Carboni. Sono tantissimi coloro che con gli Stadio hanno provato, arrangiato, prodotto, suonato e condiviso il palco. L’ultimo è proprio quello di Sanremo, dove Gaetano Curreri ha duettato con Noemi in ‘Sono solo parole’, scritta da Fabrizio Moro e rivisitata dallo stesso Curreri, che afferma: “Niente male per una persona come me che non pensava nemmeno di fare il cantante. Sono passati trent’anni da quando è nata la band, eppure siamo ancora qui a raccontarvi le nostre storie attraverso la musica. La canzone preferita degli Stadio? L’ultima, naturalmente, e quella che ancora devo scrivere”.

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