‘The Pearl Sessions’, il 17 aprile esce una nuova versione del capolavoro di Janis Joplin

Quel maledetto 4 ottobre del 1970 Janis Joplin fu ritrovata cadavere in una camera di un motel di Hollywood. Le indagini che ne seguirono evidenziarono una morte accidentale causata da overdose di eroina; il corpo fu rinvenuto sul pavimento della stanza in un lago di sangue. Nel 1967, questa ragazza venuta dal Texas era salita sul palco del Monterey Pop Festival accompagnata dalla sua band, i Big Brother and the Holding Company, e aveva stupito il mondo intero con una versione di ‘Peace of my heart’ che la incoronò subito regina e leggenda del rock. Un’icona, una dea dalla voce graffiante e rabbiosa alla stesso tempo, con un fuoco che le bruciava dentro e che trasformava in energia positiva quando era sul palco: questa era Janis Joplin.

Il 1968 è l’anno di ‘Cheap Thrills’, dalla copertina colorata e stravagante: si tratta del suo secondo album, che viene accolto in maniera positiva dalla critica. Successivamente, la Joplin perfeziona la propria ricerca musicale, cambia gruppo e sceglie la Full Tilt Boogie Band. Il tutto culminerà nel 1971 con quello che viene ritenuto una delle pietre miliari del rock: ‘Pearl’. Nella bellissima cover ritroviamo Janis in tutto il suo splendore, ma anche i brani non sono da meno: ‘Cry Baby’, ‘Get It While You Can’, ‘Mercedes Benz’, ‘Trust Me’ e ‘My Baby’ vengono consegnati agli annali della storia della musica. Proprio nei prossimi mesi, e precisamente il 17 aprile, uscirà una versione deluxe intitolata ‘The Pearl Sessions’ e suddivisa in due dischi: il primo sarà la versione originale di ‘Pearl’, mentre il secondo includerà session e versioni alternative dell’album, comprese alcune chicche come i dialoghi tra Janis e i membri della sua band durante le registrazioni in studio.

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