Tra derive di carne e Apocalisse, agli Arcimboldi di Milano arriva il Preljocaj Ballet

A due anni dal debutto, arriva agli Arcimboldi di Milano lo spettacolo di Angelin Preljocaj ‘Suivront mille ans de calme’. La pièce, andata in scena ieri sera, sarà replicata oggi alle 21. Un’opera intensa, nata, come racconta lo stesso coreografo 54enne, “da una lettura assidua e non ragionata sull’Apocalisse”. Il lavoro prende ispirazione dal testo di San Giovanni; tuttavia, più che profetizzare catastrofi e l’imminenza della fine del mondo, sembra voler scavare negli angoli più nascosti dell’animo umano, mettendo in evidenza ciò che è presente nella realtà ma che sfugge ai nostri occhi.

I movimenti macchinosi dei 21 ballerini, scanditi dalle musiche di Laurent Garnier, si mescolano alle inconfondibili note della ‘Moonlight Sonata’ di Beethoveen, in un riuscitissimo connubio di spettacolo e tormento, per esprimere l’Apocalisse dei corpi e le derive di un’identità umana che ha perso le strutture e i punti cardine su cui ha sempre potuto contare. Lo spettacolo è attraversato nella sua totalità da un sottile tocco impressionista, e la danza viene utilizzata come arte maieutica, con lo scopo di resuscitare le paure più nascoste. Di forte impatto la scenografia, curata dall’artista e scultore Subodh Gupta, che impreziosisce le coreografie con alcuni attrezzi indiani, utilizzandoli in maniera differente dal loro uso originale, e trasformando così dei semplici oggetti in feticci.

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