Iohosemprevoglia: “Il nostro Sanremo? E’ stato Incredibile”

Gli Iohosemprevoglia sono arrivati in finale a Sanremo Giovani con ‘Incredibile’, un brano scritto da loro stessi, incentrato sul tema dell’amore e rivolto a una ragazza. Ma c’è di più: questa canzone, infatti, ha origine addirittura da un’opera d’arte. Abbiamo incontrato i quattro ragazzi di Monopoli (BA) per scoprire qualcosa in più del loro lavoro.

Nella vostra musica siete stati influenzati dai grandi cantautori italiani?
Sì. Stiamo vivendo un periodo cantautorale, e sicuramente, nel nostro modo di esprimerci, siamo stati influenzati dai grandi cantautori.

È vero che il vostro brano è ispirato ad un dipinto?
E’ vero: il nostro brano nasce da un quadro, ‘L’Annunziata’ di Antonello Messina. Il dipinto si trova a Palermo e risale al 1986. Questo brano raffigura Maria, che non viene presentata come una Madonna, in quanto non c’è Gabriele, nè oro nè sfarzi. Inoltre, la nostra non è una Madonna ariana, ma una ragazzina di 14 anni che si ritrova in questo gran casino. Noi cantiamo “mi viene voglia di pregare, ha quel viso da Madonna e una dolcezza da adorare”, e ancora “Non aver paura, non aver paura, se di me hai paura, non aver paura, mai”. Il brano è rivolto alle ragazze madri e a chi si trova ad affrontare grandi responsabilità.

Quale pensate che sia il meccanismo più idoneo per effettuare una selezione dei giovani a Sanremo?
Pensiamo che il futuro sia rappresentato da Sanremo Social e anche che Sanremo quest’anno abbia fatto un passo importante e si sia avvicinato a Internet e soprattutto alle nuove generazioni, che magari guardano le cose in streaming sul web. Sappiamo però che ad alcuni ragazzi piace la selezione alla vecchia maniera: in effetti su Facebook si hanno un po’ più di paranoie, che invece con le selezioni tradizionali si possono stemperare insieme agli altri.

Vi è venuto in mente di poter vincere?
Ti diciamo la verità. Vincere sarebbe stata per noi una grossa soddisfazione, ma la più grande è stata quella di essere arrivati in finale.

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