Francesco Renga: “I cantanti non devono fare da cornice al Festival”

Ha vinto Sanremo nel 2005 con ‘Angelo’, ma da allora si è ripresentato al Festival in più di un’occasione, tanto che oggi, con ‘La tua bellezza’, è già alla sua sesta partecipazione. L’altro ieri è uscito un greatest hits riepilogativo, ‘Fermoimmagine’, con il quale traccia un primo bilancio della sua carriera da solista dopo l’esperienza con i Timoria. Lui è Francesco Renga, che si racconta a Newsmag.it.

‘La tua bellezza’ è il brano che presenti al Festival. Cos’è per te la bellezza?
Per me la bellezza è un racconto che ti muove dentro qualcosa, che ti mette in crisi. Non è qualcosa di accomodante. Nella mia canzone parto da un racconto estetico, da una bellezza puramente formale, una bellezza che è femmina. E infatti parlo di una donna che si spoglia. Poi arrivo a un livello ulteriore, a una bellezza a 360 gradi. Ogni artista dovrebbe essere in grado di restituire bellezza.

Questo brano fa parte di un best of: come mai l’hai scelto?
Ho scelto questo brano perché dà un’indicazione precisa di quel che sarà il mio futuro artistico, la mia direzione. Sono sempre stato curioso, coraggioso, non mi sono mai spaventato. ‘La tua bellezza’ rappresenta la sintesi di tutte le esperienze che ho fatto in quest’ultimo anno: è giusta, perciò, sia per Sanremo sia per un best.

Molti pensano che questa canzone sia dedicata alla tua compagna: è così?
No, non è dedicata a nessuno. Parlando di bellezza, ovviamente, parlo anche della sua, ma non l’ho esclusivamente dedicata a lei. ‘La tua bellezza’ è la proiezione di una sensazione. È quell’emozione che ti sorprende e meraviglia. Io ho filtrato la bellezza con il mio modo di vedere le cose. Quella che arrivo a cantare è una bellezza assoluta, filosofica.

Che idea ti sei fatto del caso Celentano?
Non entro in merito sull’intervento di Celentano, che non ho nemmeno sentito sul momento. Mi lamento solo per il fatto di aver dovuto constatare la presenza di uno spettacolo in uno spettacolo, durante una gara canora. Mi ha dato molto fastidio sapere che per la prima ora e mezza è stato dato spazio a 4 cantanti e poi a tutt’altro, dopo che tutti gli artisti faticano e lavorano, come minimo, da un anno per essere qui. Veder rimandate le prove, poi, mi ha irritato parecchio. Per fortuna sono riuscito a cantare prima di Celentano.

Come dovrebbe essere per te Sanremo?
Gianmarco Mazzi non ha sbagliato, ma secondo me la canzone dovrebbe essere la protagonista del Festival. In questa settimana mi piacerebbe che si parlasse un po’ più di musica e ci fosse più cura verso quel tipo di rappresentazione. L’intervento di Celentano e di qualsiasi altro personaggio ci sta, se riesce ad aumentare la potenza mediatica dell’evento. Tuttavia non può surrogare il motivo per il quale siamo qui, che non dovrebbe essere la tv. Noi non facciamo tv. Fare da cornice a uno spettacolo mi ha dato fastidio.

Chi ti è piaciuto di più dei concorrenti della categoria Giovani? Hai ascoltato qualcuno?
Ho ascoltato pochissime cose, ma mi ha colpito Erica Mou. Mi piace molto lei, la sua canzone è bella. Non ho sentito molto, neanche dei miei colleghi.

Cosa ne pensi, complessivamente, di questo Festival?
Mi sembra un buon Sanremo. Secondo me è un bel cast. Sono contento di aver avuto la possibilità di tornarci. Quest’anno la scelta era molto vasta. Per il futuro, non credo che mi inviteranno più!

Foto di Livia Ranieri

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