Sanremo 2012, Eugenio Finardi: “La musica è spiritualità”

Eugenio Finardi appare tranquillo e in buona forma. La canzone che sta presentando in questi giorni sul palco del Festival di Sanremo, ‘E tu lo chiami Dio’, è passata al turno successivo. Il cantautore milanese stasera duetterà con l’israeliana Noa, nella versione inglese di ‘Torna a Surriento’ (‘Surrender’).

Come mai ha deciso di partecipare al Festival di Sanremo?
Credo nelle leggi della fisica e una di queste dice che non si riesce a dir di no a Gianni Morandi. Arrivo come produttore di me stesso, senza santi in paradiso e senza aver lottato più di tanto. Anche se è stata dura. Penso che fare Sanremo sia una scelta importante: per me significa mettere a rischio in quattro minuti una carriera. Tuttavia questa canzone, di cui sono l’editore, me la sento addosso, mi convinceva. Mi sembra un pezzo che si avvicina a questo mondo.

‘E tu lo chiami Dio’ è stato scritto interamente dalla cantautrice molisana Roberta Di Lorenzo. Di cosa parla e come vi siete conosciuti?
La canzone descrive il mondo in cui viviamo, i sentimenti dell’uomo. La collaborazione con Roberta nasce quattro anni fa da un provino. Cercavo una corista. Quel giorno mi ricordo che si sono presentate varie ragazze, unite da una caratteristica comune: avevano lo stesso modo di cantare. Poi, però è arrivata Roberta: sono stato colpito dal suo talento come autrice e ho prodotto il suo primo disco. Ultimamente avevo proposto questa canzone a vari interpreti, tra cui Morandi, che mi ha detto: “Perché non la canti tu?”. Per questo sono qui.

Duetterà con Noa stasera. Ci parli della vostra collaborazione.
Io e Noa siamo qui per testimoniare l’unione che i musicisti riescono a trovare. Chi fa musica ha un accesso privilegiato all’assoluto. La musica è matematica e ci fa sentire in armonia con gli altri e con il tutto. Per me la musica è la cosa più sacra che esista, ecco perché sono in sintonia con Noa, un’artista che mette la spiritualità al centro della sua arte.

Cosa ne pensa del ‘caso Celentano’?
Non ho sentito Celentano, perché dietro al palco siamo isolati. Non ho visto niente. Ero con D’Alessio: stavamo cercando di capire cosa stesse succedendo, mentre aspettavamo di salire sul palco.

Qual è la cosa che la rende più fiero nella sua carriera?
Una delle cose di cui vado fiero è di aver dato spazio a bravissimi artisti e di essere stato in grado di intuire quale fosse la caratteristica che li rendeva unici e irripetibili. Sono contento e grato di essere stato capace di aver tirato fuori questa loro scintilla. La bellezza di scoprire un talento e di farlo crescere dà molto di più rispetto al vivere con egoismo questo mestiere.

Foto di Livia Ranieri

  1. 3 commenti a “Sanremo 2012, Eugenio Finardi: “La musica è spiritualità””

  2. 2 giuseppe scrive (18 Febbraio 2012 alle 17:11):

    La canzone di Eugenio è mistica,reale,bella.L’interpretazione è poetica,meriterebbe la vittoria a Sanremo.Mi piacerbbe avere lasua imail per mandargli i miei dipinti

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