Sanremo 2012, Nina Zilli: “Sono la Nina di sempre”

Rimane la Nina Zilli di sempre quella che stiamo vedendo in questi giorni alla kermesse sanremese, e a raccontarlo è lei stessa a Newsmag.it.

Cosa ha significato per te essere a Sanremo? La notorietà sta condizionando la tua vita?
No, assolutamente. Credo di non essere cambiata in nulla. Vedo sempre le stesse persone che vedevo prima: ho gli stessi amici e le stesse compagnie. L’unica differenza è che ai miei concerti c’è un muro di voce che mi canta le canzoni addosso, e questa penso sia la cosa più bella di tutte.

Cosa consigli ai ragazzi che vogliono intraprendere la carriera musicale?
Consiglio loro di iniziare dai locali, dalle bettole… di non andare a cercare la notorietà subito in televisione, perché è importante maturare per gradi. Io sono cresciuta inizialmente senza tv e non ho vissuto ciò che molti vivono nei talent show. E’ difficile. Bisogna scendere a compromessi, a volte, e modificare la propria personalità. Secondo me è fondamentale essere se stessi. Penso che non ce l’avrei fatta ad affrontare quello che molti giovani vivono all’interno dei reality musicali.

La gente ti accosta alla Mina degli esordi, per il tuo stile musicale e per la tua grazia: cosa ne pensi? Ti riconosci in quest’artista?
Quello che canto è il mio modo di essere ed è un insieme di tante cose. È un amore a 360 gradi. Non è una cantante sola. In comune abbiamo solo tre lettere nel nome: Nina e Mina. Certo che Mina è un mio punto di riferimento. Nell’inconscio vado a pescare da alcuni artisti, senza volerli imitare.

Perché ti definisci una persona vecchia dentro?
Quando mi definisco una persona vecchia dentro è perché io ascolto i vinili, mi piace la musica degli anni ’30 e ’40. Mi piace Mina e mi piace in particolare Caterina Valente, che ha duettato con i cantanti più grandi del mondo.

Parlaci del brano che presenti al Festival.

Questo brano è stato scritto insieme a Roberto Casalino. Si potrebbe definirlo una ballata. Io e Roberto ci siamo trovati a Roma nel suo studio e abbiamo scritto una canzone insieme, poi ne abbiamo sistemata una mia e infine lui me ne ha fatta sentire una sua, che è questa che presento ora al Festival. Io l’ho un po’ riscritta. Sicuramente, nel modo di cantarla, mi ha influenzato il mio bagaglio culturale, che ha sempre influito al 100% sulla mia musica. C’è tanta italianità, ma anche musica black: un fifty-fifty.

Cosa pensi di Roberto Casalino?
È una persona dolcissima e bravissima a scrivere. Le parti più romantiche nella canzone sono le sue. Se sarà qui a Sanremo ci vedremo, mi sembra più che ovvio.

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