‘21’, la forza di un grande disco: Adele sempre prima in classifica

Resiste il dominio di Adele in testa alle classifiche con il suo album ‘21’: a volte la qualità paga più di ogni altra cosa (vedi campagne pubblicitarie esagerate, trasgressione, video accattivanti etc.). Siamo di fronte a un fenomeno duraturo che non accenna a voler finire: il disco è uscito ormai più di un anno fa, ma in questo lungo periodo ha macinato milioni di copie vendute con cifre che, con il mercato di oggi, sembrano irreali (si parla di oltre 15 milioni di copie nel mondo). La canzone ‘Someone like you’ ha contribuito non poco a questo eclatante successo: la gente l’ha amata subito ed è ormai diventata un classico, ma non si può ridurre il fenomeno Adele a un solo brano.

È l’intero ‘21’ a essere strepitoso, con le sue sonorità in bilico fra tradizione e moderno. Il suo punto forte e vincente? La voce soul della singer inglese che tanto ricorda quelle delle grandi cantanti nere. Il suo look anni ’50 fatto di abiti scuri che spesso tendono a nascondere le rotondità delle sue forme e capelli cotonati ha poi conquistato tutti. Forse mancava alla musica mondiale un personaggio del genere, così diverso, ma soprattutto lontano dagli eccessi alla Lady Gaga, tanto per citare un nome, che ama spesso cantare con le mani sul petto nei suoi live e odia le grandi arene prediligendo per le sue esibizioni i teatri o comunque posti non grandi.

Adele è diversa dalle altre: è un’icona di un nuovo stile, distante anni luce dai costumi sfarzosi o dal mondo dei lustrini che a volte troppo hanno sovrastato l’aspetto musicale di un progetto discografico, è un personaggio nuovo che è giunto al momento giusto. Lei è una vera, che si lascia trasportare dalle sue emozioni (ha detto di aver paura quando deve salire su un palco) e sa come regalarle. Il suo pop elegante ha fatto centro, quel modo di cantare teso non all’orecchiabilità, ma a un trasporto semplice e commovente, lo ha saputo trasmettere al pubblico. Questa settimana ‘21’ è di nuovo lì a guardare tutti dall’alto in Italia (dove il fenomeno Adele è esploso un po’ in ritardo rispetto al resto del mondo), ma anche negli Stati Uniti e in tante altre nazioni del mondo. Il mondo è ormai ai suoi piedi: a volte la semplicità vince sui prodotti costruiti a tavolino, e questo non può che far bene al mondo discografico di oggi.

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