‘Il Piacere… è tutto mio!’, Barbara Foria torna al Teatro dei Satiri

A un anno di distanza, è pronta a scatenarsi ancora una volta, sul palco del Teatro dei Satiri di Roma, l’attrice più amata dalle donne e temuta dagli uomini. Irriverente, vulcanica, eclettica, Barbara Foria prenderà di mira il complicato universo femminile con ‘Il Piacere… è tutto mio!’, in scena dall’8 al 26 febbraio nella prestigiosa culla della risata capitolina. Reduce dal successo del programma ‘Bambine Cattive’ su Comedy Central e della fortunatissima stagione teatrale 2011, l’attrice napoletana attingerà dalla sua comicità irresistibile per raccontare tutto ciò che le donne non dicono… ma pensano.

Un grande viaggio virtuale attraverso le epoche più goderecce della storia per svelare i vizi del mondo femminile, dai piaceri dell’Agorà fino ai sexy toys del nuovo millennio. Si parte da Roma per poi percorrere le scene dei più grandi teatri italiani: Torino, Bari, Catania e tanti altri. La sceneggiatura de ‘Il Piacere… è tutto mio!’ è scritta e pensata da Barbara Foria in collaborazione con Luciano Recano, Max Orfei e Stefano Vigilante. La regia è di Gianluca Ansanelli, la consulenza alla scenografia è di Davide Dormino. C’è a chi piace soffrire e a chi piace il soffritto, a chi piace lavorare dietro le quinte e chi preferisce stare davanti alle quarte. C’è a chi piace guardare e chi muore dalla voglia di farsi spiare, chi adora farsi frustare e chi riesce a fare l’amore solo davanti al pc.

C’è chi guarda il Grande Fratello, chi legge solo fumetti e chi sogna di fare un viaggio sulla luna, sperando che non sia piena, altrimenti non si trova posto in albergo. Comunque la si metta, la ricerca del piacere è il vero motore che fa girare il mondo. Perciò, come diceva Oscar Wilde, che della materia era maestro, “Il piacere è l’unica cosa su cui valga la pena avere una teoria”. Ed ecco allora la teoria di Barbara: una teoria fatta di acute osservazioni sul nostro vivere quotidiano, sulle nostre manie e i nostri desideri più inconfessabili. Una disamina ironica e disincantata sul concetto di piacere a 360 gradi (passando naturalmente per i 90). Uno spettacolo organizzato come una seduta di laurea, in cui il pubblico non solo partecipa, ma giudica. E giudicando la laureanda attrice, in fondo mette un voto anche a se stesso, esorcizzando così le proprie debolezze attraverso il potere liberatorio della risata.

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