Roberto Murolo, a cent’anni dalla nascita Napoli celebra il suo maestro

 

Bastano il nome, una chitarra e un’Antologia della Musica Partenopea, ritenuta da molti esperti un’opera completa e fondamentale della Storia della Musica, per ricordare a Napoli e al mondo intero chi fosse Roberto Murolo. Il maestro, nato il 19 gennaio 1912, oggi avrebbe compiuto un secolo di vita. Parliamo di un protagonista del Novecento, artista e innovatore della canzone napoletana. Il suo metodo di suonare la chitarra, considerato avveniristico, incarnava la delicatezza e la dolcezza del suono classico, accompagnato da una voce limpida e candida. La Fondazione nata in suo onore ha stilato un calendario di eventi e iniziative per ricordarlo.

Ieri, in via Cimarosa 25 dove è già stata posta una targa in onore di suo padre Ernesto, artista di antica fama, ne è stata posata al suo fianco una seconda, che farà continuare il cammino nobile della famiglia. Il Comune di Napoli ha però voluto farsi promotore in prima persona delle celebrazioni, organizzando, in collaborazione con il Teatro San Carlo, un concerto in programma lunedì 30, con l’esibizione di Gino Paoli e Danilo Rea: ‘Due come noi… che sentono Napoli’. La serata sarà interamente dedicata a Murolo, e Paoli ne approfitterà per incidere il suo nuovo album, incentrato sui classici napoletani in chiave jazz. Infine questa sera, sul canale digitale Rai Storia alle ore 21, andrà in onda un documentario curato da ‘La Storia Siamo Noi’ e intitolato ‘Murolo: la Napoli Mobilissima’.

In una Napoli considerata il salotto musicale e culturale del Novecento, dove spiccavano i nomi di personaggi quali Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani e Ferdinando Russo, solo per ricordarne alcuni, Murolo mosse i primi passi e ne assimilò tutta la loro arte. Successivamente, brani come ‘Reginella’, ‘Na’ voce, na’ chitarra’ e ‘Lusingame’ divennero capolavori indiscussi di quell’epoca, consegnati alla memoria anche per le generazioni future. La grandiosità di Roberto Murolo si ripeterà anche negli anni ’90, quando duetterà con interpreti del calibro di Fabrizio De Andrè (‘Don Raffaè’) e Mia Martini (‘Cu’mmè’). La luce della Napoli di Murolo sembra non essersi mai spenta: i suoi classici rivivono ancora oggi, in una città e in un popolo che sembra non aver mai smesso di amare il suo Maestro.

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