Fabrizio Moro: “Volevo fondare una radio libera”

Si è messo in luce con ‘Pensa’, canzone che gli fruttò la vittoria al Festival di Sanremo, categoria Giovani, nel 2007. Ma Fabrizio Moro è anche un conduttore televisivo: lo abbiamo infatti visto su Raidue alla guida del programma ‘Sbarre’. Sul fronte musicale, Moro ha dato recentemente alle stampe un cd+dvd live, e si appresta a partire in tour. Passato, presente e futuro nelle parole del cantautore romano, che abbiamo incontrato.

Fabrizio, com’è andata l’esperienza con ‘Sbarre’ su Raidue?
All’inizio è stata una sfida, perché quando gli autori sono venuti a casa mia a propormi questa cosa non l’ho presa bene, ero molto titubante in quanto non ho un buon rapporto con la televisione. Preferisco di più il live perché sul palco posso esprimermi con la mia vocalità, mentre con i tempi televisivi mi trovo a disagio. Invece gli autori del programma mi hanno coinvolto nella scelta delle storie, delle musiche, del progetto vero e proprio, e quindi è stata più una sorta di narrazione che una conduzione.

Tu hai partecipato a ben quattro Festival di Sanremo: pensi di tornare quest’anno?
Assolutamente no. Non è un capitolo chiuso, ma forse tornerei più come autore che come autore-interprete. Mai dire mai, però il futuro è incerto e non mi va di parlarne adesso.

Cosa ne pensi della conduzione di Gianni Morandi?
Gianni è un mio amico ed è un grande professionista, però metterei dei conduttori e una commissione giovane, soprattutto non influenzata dalla politica. Questo servirebbe per risanare il Festival.

Hai recentemente pubblicato un cd+dvd: ‘Atlantico live’.
E’ stato registrato durante il concerto del 19 novembre dello scorso anno all’Atlantico di Roma. Dal 2007 io e la mia band (parlo sempre al plurale perché la mia band è sempre con me e non potrei fare concerti senza di loro) siamo in giro in tante piazze, in tanti posti, ed era arrivato il momento di racchiudere questo lavoro e mostrare il mio lato live a chi mi conosce solo per le mie apparizioni al Festival o per le mie canzoni più note.

Vuoi parlarci dei tuoi due singoli ‘Respiro’ e ‘Fermi con le mani’?
‘Respiro’ era stata scritta da tempo e poi è stata usata come sigla di ‘Sbarre’; è stata scritta pensando al primo giorno di libertà di un detenuto, è una canzone di rinascita. ‘Fermi con le mani’, invece, è stata ispirata dalla vicenda di Stefano Cucchi, ragazzo che era stato tenuto in custodia dalle forze dell’ordine nell’ottobre di due anni fa ed è morto in circostanze misteriose. C’è ancora il processo in corso, quindi il pezzo non girerà in radio, però servirà lo stesso a far accendere i riflettori su una vicenda che, al contrario, le istituzioni e i politici stanno cercando di spegnere. Ilaria Cucchi, la sorella, mi ha detto di continuare e di portare avanti questo pezzo.

La canzone è stata presentata durante la sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma per il documentario ‘148 Stefano – mostri dell’inerzia’: quali emozioni hai provato?
E’ stato il palco più difficile della mia vita perché l’atmosfera creatasi durante la visione del documentario mi ha fatto venire un’ansia pazzesca. Avevo voglia di tornare a casa e non cantare il pezzo. In sala c’erano anche i genitori di Stefano: alla fine sono salito sul palco, e questa è stata un’esperienza che mi ha fortificato parecchio.

Tu hai origini calabresi: com’è tornare a Vibo Valentia per i concerti?
Provo sempre un po’ di disagio, come nel 2007 dopo Sanremo, perché nelle prime cinque file c’erano tutti miei parenti! Noi calabresi siamo tanti e siamo sparsi ovunque!

In un’intervista abbiamo letto della tua volontà di aprire una radio: come la chiameresti?
Mi sono andato a informare dopo la chiusura di una vecchia radio a Villanova di Guidonia, dove abito, e ho scoperto che le frequenze costano tanto! La chiamerei ‘Radio Libera’, anche se esisterà sicuramente.

Hai mai pensato di scrivere un libro?
Eh… siete poco informati, perché di libri ne ho scritti ben due! In realtà non è colpa vostra perché non sono mai stati pubblicati!

E per quale libro avresti voluto scrivere la colonna sonora del booktrailer?
‘Un luogo chiamato libertà’, un romanzo bellissimo di Ken Follett.

Progetti futuri?
A gennaio, da Roma, inizierà il tour nei club, e poi a metà aprile uscirà un album di inediti. In realtà non ci sono progetti futuri perché non ci fermiamo mai e continuiamo sempre a lavorare.

  1. 4 commenti a “Fabrizio Moro: “Volevo fondare una radio libera””

  2. 1 elisa :) scrive (15 Dicembre 2011 alle 11:44):

    Un nuovo album di inediti per aprile :DDDD Questa mi è nuova ,non ci credo ! Dai dai Fabri ,siamo tutti con te 😀

  3. 2 Redazione scrive (15 Dicembre 2011 alle 11:54):

    @elisa: come non ci credi? Lo farai ad aprile allora, quando lo vedrai con i tuoi occhi… 😉

  4. 3 Nancy scrive (15 Dicembre 2011 alle 16:48):

    Vogliamo ste benedette date! 😛
    Grande…

  5. 4 ANTONELLA scrive (15 Dicembre 2011 alle 20:06):

    I DUE LIBRI SCRITTI PERCHE’ NON PUBBLICARLI.???..SARO’ LA PRIMA AD ACQUISTARLI…..ADESSO SONO PROPRIO CURIOSA …CHISSA’ QUALI TEMI HA TRATTATO ,COME LI HA IMPOSTATI…SI,MI PIACEREBBE PROPRIO LEGGERLI!!!!

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