Rocco Siffredi: dal porno a ‘Matrimonio a Parigi’. “Ma continuerò a fare film hard”

Anche Massimo Boldi, alla fine, ha ceduto al fascino magnetico del pornodivo Rocco Siffredi. Niente rivelazioni scioccanti né coming out inaspettati: l’interprete di Cipollino, personaggio che l’ha reso famoso agli inizi della carriera, ha fortemente voluto la star abruzzese nel suo ultimo film ‘Matrimonio a Parigi’, diretto da Claudio Risi. “La prima cosa che ho detto quando mi ha chiamato Boldi per darmi la parte è stato ‘Ma che stiamo su Scherzi a parte?’ – racconta all’Ansa l’attore hard – Il fatto è che in Italia prevale il bigottismo e se c’è un attore come Boldi che ti fa fare un film, è una rarità”.

La pellicola, in uscita domani, ha nel cast i soliti noti Annamaria Barbera, alias Sconsolata, Enzo Salvi, Biagio Izzo e Massimo Ceccherini, ma la vera novità è proprio Siffredi nel ruolo di uno stilista gay. Per la prima volta il pornodivo ha potuto portare sul set di un suo film i figli, ma nonostante gli inconvenienti della professione Rocco Tano, questo è il suo vero nome, ha deciso di continuare in quella direzione, dopo un momentaneo ritiro dalle scene per dedicarsi esclusivamente alla produzione e alla regia: “Sono tornato a fare l’attore e, in un anno e mezzo, ho fatto 40 film da protagonista e 120 scene. Quello che oggi mi dà più fastidio e vedere delle attrici di cinema hard che vanno in tv e rinnegano di aver fatto parte di quel mondo. Io non sono così”.

Le critiche non finiscono qui e nel mirino di Siffredi ci sono anche le bigotte Rai e Mediaset, ree di avergli censurato il noto spot della patatina: “Lo hanno fatto esclusivamente perché a parlare in quello spot era Rocco Siffredi. Se ci avessero messo qualunque altro come, ad esempio, un giocatore di pallone si poteva fare. C’è un’ipocrisia un po’ esagerata. Così devo dire ancora una volta ‘Grazie Massimo Boldi! Sei stato un grande. È un suo film e, se si prende le critiche, se le prende lui e basta”. E conclude: “Nasco con una grande passione che è il sesso. Ho appena ricevuto tre proposte di film normali, ma li ho rifiutati tutti e tre. E dire che di film come quelli di Boldi ne potrei fare tremila al mese. Noi del porno, in quanto a lavoro, siamo abituati a molto peggio”.

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