‘Femina Ridens’, un femminismo da riscoprire

Capita, a volte, che un film susciti emozioni contrastanti: è il caso di ‘Femina Ridens’, una vecchia pellicola risalente al 1969. Allora, e soprattutto negli anni a seguire, l’arte coincideva molto spesso con la provocazione e con sentimenti torbidi. Spesso il pretesto era quello di fare un film con scene di violenza o di sesso, dandogli una facciata di intellettualismo. Non mancavano spunti e invenzioni di prim’ordine, le trame a volte reggevano, ma alcune scene che hanno turbato per anni il pubblico erano senz’altro gratuite. Ne è un esempio, appunto, ‘Femina ridens’, con un Philippe Leroy insolitamente biondo, precedente allo Yanez di Sandokan e ancora poco famoso all’epoca.

Leroy nel film è un dottore un po’ deviato, che circoscrive il suo malessere in un’attività di sesso fetish a pagamento. Si affida a prostitute che si fanno blandamente seviziare in cambio di denaro. Lo fa perchè ha avuto uno shock da bambino e pensa che la donna debba essere posseduta con violenza, altrimenti resterà ucciso. Deciderà di rendere partecipe dei suoi giochi e delle sue torture la sua segretaria. Minaccerà più volte di ucciderla, ma nel momento decisivo rinuncerà perchè non è in grado di farlo. Lei lo perdona e gli dice che gli insegnerà cos’è il vero amore, fatto di tenerezza e di complicità. Alla fine dell’amplesso, però, lo ammazza. In realtà lei è la carnefice e non la vittima, e si è fatta assumere apposta da Leroy per poi ucciderlo: è una giornalista femminista che vuole fargliela pagare e affermare la superiorità della donna. 

L’opera dell’oggi misconosciuto Piero Schivazappa ha un contenuto misogino: la donna ha ormai ribaltato gli schemi e, come la mantide religiosa che uccide e mangia il partner dopo l’amplesso, lei, fingendo debolezza, prevarica con l’astuzia. L’unica cosa che si può definire semplicemente come ‘bellissima’ e non ‘controversa’, in questa pellicola, è la musica, in particolare il brano ‘Mary’s theme’ di Stelvio Cipriani, uno dei più grandi autori di colonne sonore di tutti i tempi. ‘Femina ridens’ diede una certa popolarità alla sua protagonista, la bellissima Dagmar Lassander, e fu una delle tante tappe percorse dall’ottimo Philippe Leroy, il cui solo volto, così artistico, di per sè valse in passato il prezzo del biglietto al cinema.

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