Sanremo 2014, l’Auditel continua a piangere. Stasera è atteso Nutini

Paolo Nutini - foto Francesco D'Antogno

7.673.000 telespettatori nella terza serata del Festival: a questo punto è lecito parlare di Sanremo 2014 come un grandissimo flop, senza più alcuna scusa. Gli ascolti continuano a calare a picco e non sembra esserci più nulla in grado di risollevare una manifestazione decisamente senza mordente, nonostante alcune proposte di qualità. Si pensi ad esempio a The Niro, tra gli emergenti che questa sera avranno la possibilità di sfidarsi in occasione della finale Giovani; il momento top, ieri, è arrivato dopo la mezzanotte: The Niro, con “1969”, ha letteralmente illuminato la notte buia di Sanremo. A tale proposito, subito una riflessione: quando la finiranno di far ascoltare i giovani a notte fonda?

Altra delusione: oltre al fatto che quest’anno Sanremo è il Festival delle chiacchiere (e non della canzone italiana), ci aspettavamo di più da Giuliano Palma. La sua canzone è stata scritta da Nina Zilli, e questo è fin troppo evidente, privandolo di quel mordente che in altre occasioni il leader dei Bluebeaters ha dimostrato. Insomma, la rassegna è nettamente al di sotto delle aspettative. Ieri, tranne l’ineguagliabile ospite Damien Rice (soliti brividi, “Cannonball” e “The blower’s daughter” hanno regalato emozioni a base di chitarra e voce da altro livello), c’è stato il vuoto.

Ecco perchè sottolineiamo che The Niro è stato uno degli esempi di come poter fare buona musica in una kermesse mai così giù come quest’anno a livello di qualità. Prima dell’inizio della gara dei Campioni, esibitisi tutti e 14, il presentatore Fabio Fazio ha rivolto un pensiero a quanto sta accadendo in Ucraina. Luciana Littizzetto ha invece dedicato un monologo all’elogio della diversità come ricchezza: gli esempi citati vanno da Alex Zanardi alla presentatrice della tv britannica con un solo braccio. “Quando un bambino down – si è chiesta Lucianina – comparirà in uno spot con la famiglia tradizionale?”. Anche l’astronauta Luca Parmitano ha letto il suo elogio della bellezza.

Divertente, come sempre, Renzo Arbore: “Sono contento di prendere questo premio perché non è un premio alla memoria”, ha scherzato l’artista dopo aver visto una carrellata di immagini dedicate ai suoi programmi. Arbore si è preso un po’ in giro, dicendo di avere in programma una casa dedicata agli ex artisti in pensione chiamata “noi ex” e di aver fatto un talk show sui collanti per dentiere. Stasera all’Ariston arriverà un altro grande big del panorama musicale internazionale: Paolo Nutini (foto Francesco D’Antogno).

Mi dispiace, i commenti per questo articolo sono chiusi