L’Amante perfetto è un uomo, una donna, o tutti e due?

L'amante perfetto

Crea suspense, che cresce e monta minuto dopo minuto, assieme alla curiosità per la scoperta del diverso. Per tutto il tempo, ci si chiede cosa possa succedere dopo che un marito scopre la propria amante a letto con sua moglie. Un doppio tradimento apre scenari moderni che anticipano, probabilmente, la società del futuro. Dopo risate, sussulti, stupori e tanti applausi, il gran finale porterà a un cambiamento onesto e concordato tra le parti, anche se la comunità non è ancora pronta per la famiglia emancipata: moglie, marito e l’amante di entrambi proveranno a vivere sotto lo stesso tetto, cacciando via ipocrisie, sotterfugi, e sicuramente smantella la ‘Storia della famiglia tradizionale’.

“L’amante perfetto” ha debuttato al Teatro Duse a Roma. Una commedia scritta e diretta da Fabio Zito, che interpreta anche il ruolo del marito che calza a pennello. Patrizia Campanile è sua moglie, in scena. Arianna Luzi è l’amante di entrambi. Ivo Romagnoli è l’“intruso”, ma mica poi tanto. I tempi comici sono ottimi. Lo spettacolo è snello, ha ritmo, non sbrodola mai ed è reso ancor più scorrevole dal ‘buio di scena’ che divide la storia in diversi sketch. Uno show teatrale con una ‘svegliezza’ televisiva. Inchini conclusivi compresi riportano al varietà del piccolo schermo di tanti anni fa, quando la televisione era il teatro che entrava nelle case e portava attori veri.

Tutti gli attori sono amalgamati tra di loro eccellentemente. Non stona nessuno. Un intreccio di battute rapidissime, mai una sosta che rallenti o smosci, attira l’attenzione dello spettatore tutto d’un fiato. Né corto né lungo, durata perfetta. Perfetta anche la regia. Non solo l’amante dunque.

Ma un piccolo difetto c’è, altrimenti che critica sarebbe: da togliere una battuta e un gesto esagerati che non sono necessari e calcano troppo il tema dell’intreccio tra sesso, sessi e relazioni sessuali, argomento delicato e già molto difficile da affrontare. Ostentare non serve mai a niente e non aggiunge nulla di buono. Il pelo nell’uovo lo abbiamo trovato, ma non ha certo rovinato l’ottima omelette farcita e gustosa che ci è piaciuta molto. Divertente, gradevole, leggero ma allo stesso tempo profondo. Fa pensare, fa riflettere, e non è poco. Da non perdere.

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