Erica Mou: “In ‘Contro le onde’ ho trovato la libertà”

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Brava, sensibile, ironica, emozionata ed emozionante. E’ stata così Erica Mou mercoledì durante il suo concerto al Ballatoio di Catania in occasione della rassegna “Singolare Femminile”. Lo spettacolo, che ha fatto tappa anche ad Agrigento e Palermo e che ieri è stato replicato a Catania, è stato arricchito da momenti davvero singolari: il pubblico presente ha potuto, durante lo spettacolo, richiedere una o più canzoni che la giovane cantautrice pugliese si è prestata a cantare. Il repertorio che è stato eseguito ha raccolto la maggior parte delle canzoni dei suoi due album distribuiti dalla Sugar, “E’” e “Contro le onde”, ma anche brani presenti nel primissimo disco che aveva realizzato tempo fa da indipendente. In più, per arricchire il tutto, la Mou ha offerto una sua versione di “Happy Christmas (war is over)” e, per concludere, un omaggio a Lucio Dalla con “La casa in riva al mare”. Noi di Newsmag abbiamo avuto il piacere di incontrarla, a fine concerto, per farci raccontare questo felice momento della sua carriera.

Sono passati circa sette mesi dall’uscita del tuo ultimo album “Contro le onde”. Tirando un po’ le somme, ad oggi, cosa ti ha dato e ti sta dando questo nuovo progetto musicale?
A parte tutte le cose risapute, come la possibilità di fare una bellissima colonna sonora nel film di Rocco Papaleo e portarmi in giro a suonare, che è sicuramente la cosa a cui tengo di più, in generale è un disco che mi regala molta libertà. Ecco, sicuramente questo disco, come ho scritto anche nei ringraziamenti dell’album, mi dà una libertà che io ho sempre cercato e un po’ spero e mi illudo di aver trovato.

In “Contro le onde” quello che viene fuori è la voglia di vincere le proprie insicurezze e oltrepassare i propri limiti. Da cantautrice quale sei, nonostante la giovane età, quali insicurezze hai vinto e quali senti ancora di avere?
Una cosa che ho imparato in questi anni è stata sicuramente quella di registrare le parole degli altri non sempre come verità assoluta. In passato mi facevo condizionare molto da tutto quello che le persone dicevano; adesso sto iniziando a rielaborare un po’ tutte le cose che mi vengono dette. E poi, ci sono tante sfide non vinte; questo disco mi permette di esporre il problema ma di certo non di risolverlo. Quindi speriamo che il prossimo album risolva tutto (ride, ndr).

Il tuo ultimo singolo “Dove cadono i fulmini” è stata la colonna sonora del film “Una piccola impresa meridionale” di Rocco Papaleo, che ha diretto pure il videoclip del brano. Com’è stato girare questo particolare video?
E’ stato davvero stimolante girare questo videoclip. Rocco ha dato veramente l’anima per la sua realizzazione. Mi ha fatto fare davvero tantissime cose: sono andata sott’acqua e poi bendata in equilibrio su un molo, con degli abiti con dei veli lunghissimi, quindi nemmeno così facili da portare. Direi che ha tentato di uccidermi (ride, ndr)! Però, ecco, è stato un video che mi ha, da un certo punto di vista, sbloccata perché ci sono state davvero molte cose che abbiamo fatto, ma non abbiamo mai perso la gioia nel farle. Tutta la troupe sentiva il brano come un suo figlio e io ho sentito il film come un figlio mio, anche se il mio apporto non è andato oltre la canzone.

E’ stato più emozionante essere diretta da Rocco Papaleo o baciare Riccardo Scamarcio?
Beh, qui devo dire entrambe le cose, due parti di me differenti hanno esultato (ride, ndr). Una è stata la soddisfazione artistica e l’altra l’incredulità del sogno di adolescente che si realizza. Comunque, a parte questo, sia Rocco che Riccardo sono state due persone davvero gentili e disponibili.

Questa settimana hai girato un po’ per la Sicilia e avrai sicuramente notato il mare che la circonda. Quante affinità e diversità ci sono rispetto al mare della Puglia a cui sei sicuramente più abituata?
In generale penso che il mare sia uno solo, quindi ci unisce e ci divide allo stesso tempo. In particolare, secondo me, la Puglia e la Sicilia si somigliano molto sia dal punto di vista dei paesaggi – a parte che qui mancano un po’ di ulivi e ci sono troppe montagne – sia dal punto di vista dello stile di vita delle persone che abitano queste due terre. Per cui mi sono trovata quasi come a casa, e questo lo devo molto anche alle persone che ho incontrato, anche musicisti siculi che ho conosciuto, i Tinturia su tutti.

Sono stati resi noti i nomi dei Big che parteciperanno al prossimo Festival di Sanremo. Ci sono anche i Perturbazione, con cui hai collaborato in passato per un loro brano. Hai qualche consiglio da dare a loro che, a differenza tua, non sono mai saliti sul palco del Teatro Ariston?
Prima di tutto sono felicissima che loro ci siano perché sono bravissimi e se lo meritano. Spero che questa partecipazione li farà conoscere a molte persone che ancora non sanno precisamente chi siano. Sono una band fantastica e le loro canzoni mi piacciono da morire, infatti è l’unico featuring che ho realizzato finora su un disco. Il mio consiglio, per quel palco, è di essere completamente disinteressato alla gara, perché più si è tranquilli più si vive l’esperienza nel modo più sereno possibile. I Perturbazione hanno calcato centinaia di palchi e quello è solo uno dei tanti, per cui sono sicura che andranno alla grande.

Nel 2012 hai partecipato a Sanremo nella categoria dei giovani vincendo il Premio della critica Mia Martini e il premio della sala stampa Radio e Tv. Ti piacerebbe ritornare in gara al Festival da big?
Sì, volentieri. Ci tornerò quando vorrò presentare qualcosa di forte e di importante. Il Festival è una vetrina che spesso viene maltrattata, invece io ho ancora molto rispetto per questa manifestazione.

Per il futuro, c’è qualche sperimentazione musicale che ti piacerebbe fare?
Tantissime, restate sintonizzati (ride, ndr)! A parte la battuta, il mio obiettivo, nel mio piccolo, credo di averlo raggiunto. Per me è fondamentale cercare di rinnovarmi sempre e di non fare mai un disco uguale all’altro, per cui spero che il prossimo ci porterà da un’altra parte.

  1. 1 commento a “Erica Mou: “In ‘Contro le onde’ ho trovato la libertà””

  2. 1 Gabriel scrive (20 Dicembre 2013 alle 17:26):

    Erica è una ragazza in gamba, simpatica e alla mano, è davvero difficile non restarne colpiti una volta che l’ascolti.
    Le auguro ogni successo e di vincere le proprie sfide. Sono felice del fatto che in queste due serate catanesi si è avuta la possibilità di rompere un pò quella barriera tra pubblico e cantante e di poterla ascoltare a stretto contatto, conoscendola meglio.
    Complimenti ad Erica e a voi per il bell’articolo.

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