Gli anni ’80 secondo Antonella Lo Coco. Esce l’EP ‘LoverCover’

Antonella Lo Coco

Che ormai i talent show sfornino tanti artisti di qualità che vanno poi ad occupare i posti delle classifiche discografiche del nostro Paese è un dato ormai appurato. Tra questi c’è anche Antonella Lo Coco, cantautrice che nella quinta edizione del programma ‘X Factor’ è arrivata in finale coronando così un lungo e importante percorso portato avanti sin dalle prime puntate della trasmissione. Dopo quest’esperienza poi è arrivata l’uscita degli album ‘Cuore scoppiato’ e ‘Geisha’ con una conseguente attività live che ha fatto sì che la grinta e la personalità della ragazza emergessero di fronte al grande pubblico. Non solo musica però: Antonella compare in diverse trasmissioni televisive (ultima ‘Io Canto’, in cui ha fatto parte della giuria di qualità), diventa testimonial per la linea d’abbigliamento di un noto brand ed infine ottiene una parte importante nel film ‘Ci vuole un gran fisico’, per cui è stata anche autrice di alcuni brani della colonna sonora. A pochi giorni dall’uscita dell’EP ‘Lovercover’ e del rilascio del video ufficiale del singolo ‘Call me’ (reinterpretazione del pezzo di Blondie), abbiamo contattato in esclusiva l’artista.

Tanta gavetta ad inizio carriera che ti ha portato anche qualche soddisfazione, come aprire il concerto di Elisa nel 2008. Ma la vera svolta è arrivata con la partecipazione alla quinta edizione di ‘X Factor’, di cui sei stata tra i protagonisti e finalista: che ricordi conservi di quell’esperienza?
I due mesi passati ad ‘X Factor’ sono stati molto intensi e belli, e sicuramente hanno segnato una svolta nella mia carriera musicale. Porto nel cuore un sacco di ricordi di quell’esperienza quindi non riuscirei davvero a citarne uno solo.

Non solo musica ma anche tanto altro: televisione, pubblicità e cinema. Hai fatto anche l’attrice per il film ‘Ci vuole un gran fisico’. Com’è nata l’idea di sperimentarti anche in questa nuova veste? Pensi che ti rivedremo ancora sul grande schermo?
Sinceramente l’esperienza nel mondo del cinema è stata inaspettata. Mi sono “buttata” un po’ incautamente ed è stato divertente. Devo dire che mi sono pure appassionata parecchio alla recitazione. Mi proposero questa parte al fianco di Angela Finocchiaro e all’inizio ero un po’ titubante, non avendo mai fatto questo mestiere; poi, però, mi sono preparata a dovere con un acting coach e credo che anche questa fase, cioè quella prima delle riprese del film, sia stata davvero interessante. Mi è piaciuto molto anche scrivere i brani per la colonna sonora perché è un modo di comporre diverso dal solito: mi sono fatta ispirare dal film e dal personaggio che ho interpretato, una ragazza di 18 anni molto ribelle, che ascolta musica elettronica e ama cantare. Da lì sono nate ‘Nuda Pura Vera’ e ‘Via’. Sicuramente, se in futuro mi proporranno di fare qualcosa in campo cinematografico, sarò felice perché mi sono divertita molto ed è stata una bellissima esperienza.

A inizio anno è uscito l’album ‘Geisha’, in cui sono presenti molti brani scritti da te. Quanto è importante scrivere i tuoi testi?
Per me è fondamentale. E’ molto soddisfacente pubblicare un disco con testi scritti da te, un disco in cui metti cose che hai ricercato e che sei riuscita a trasformare in musica con tanta fatica e tanto lavoro. Spero di continuare a lavorare in questo modo anche per i prossimi progetti musicali.

Durante la tua partecipazione in veste di giurata alla trasmissione ‘Io canto’, ti sei anche esibita sulle note di tre famose hit degli anni ’80 (‘Call me’, ‘Smalltown boy’ e ‘The Passenger’), che fanno parte dell’EP uscito lo scorso 8 novembre, ‘Lovercover’. Come mai hai scelto di riproporre proprio questi brani? C’è un particolare legame o semplicemente hai intravisto la possibilità di creare un buon prodotto attraverso la reinterpretazione di questi pezzi?
In realtà c’è stato un lavoro dietro e le esibizioni a ‘Io canto’ sono state un po’ il tramite per iniziare a presentare quello che è un vero e proprio percorso musicale. Il decennio degli anni ’80 è il mio preferito, sia per la musica elettronica e pop sia per tutti i personaggi che in quegli anni sono emersi. Ho fatto una serie di provini privatamente solo con chitarra e voce, e mi piaceva molto il fatto di prendere canzoni pop o dance, come ‘Smalltown boy’, e reintepretarle con atmosfere più intime e acustiche. Siccome il risultato mi sembra soddisfacente, ho condiviso l’idea con i miei collaboratori ed è nato così l’EP ‘Lovercover’. Una volta poi riascoltati tutti i provini, mi sono chiesta quali pezzi sentivo più vicini a me e alla mia personalità musicale, e quelli che credo possano rappresentare meglio me e il mio progetto sono sicuramente questi tre. Inoltre, per quanto riguarda ‘Smalltown boy’, mi piaceva anche il tema affrontato, cioè l’emarginazione e la solitudine. Stessa cosa per ‘The Passenger’, in cui il tema è il viaggio, una metafora che mi piace parecchio.

Quali sono ora i tuoi progetti, musicali e non, dopo l’uscita dell’EP?
Sicuramente portare avanti ‘Lovercover’, in cui credo molto. Oggi è uscito il video ufficiale di ‘Call me’, il primo singolo, e sono immersa in questo progetto. Contemporaneamente, però, come faccio sempre, scrivo anche altre canzoni e ho tanti progetti in cantiere. L’anno prossimo, tutto ciò porterà a un nuovo disco. Poi, come ho già detto, mi sono divertita anche con l’esperienza in campo cinematografico e con ‘Io canto’, in cui ho ricoperto il ruolo di giudice, quindi, se mi offriranno la possibilità di cimentarmi anche in questo genere di cose, perché no?

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