‘Fantasmi a Roma’… in viaggio per New York

Fantasmi a Roma

La primavera a Roma avrà un’atmosfera magica, perché avrebbero trovato una casa i fantasmi di Simona Patitucci, l’ideatrice della favola musicale ‘Fantasmi a Roma’, ispirato dall’omonimo film del 1961, diretto da Antonio Pietrangeli, con la sceneggiatura di Sergio Amidei, Ennio Flaiano ed Ettore Scola. Gli attori ve li ricorderete: nel cast c’erano Marcello Mastroianni, Sandra Milo, Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman.

In forma concertistica, ‘Fantasmi a Roma’ ha debuttato al Teatro Olimpico della capitale. Platea in delirio, applausi lunghissimi, tra il pubblico Ettore Scola. Un trionfo. Il livello artistico è altissimo. Simona Patitucci eccelle tra tutti: le sue potenti doti vocali e recitative colpiscono, lasciano a bocca aperta. La pelle d’oca è frequente in circa due ore di spettacolo. È un ritorno al passato, a cominciare dagli anni Sessanta in un palazzo che cade a pezzi, nel centro storico di Roma. A quei tempi la capitale era ricca e il caos cittadino non esisteva: poche auto, traffico zero, pace e ottima qualità della vita. Carlo Reali nei panni del Principe Annibale vive nei ricordi e nella sua decadenza aristocratica. E il suo patrimonio fa gola agli squali edili che anche all’epoca esistevano e che vogliono comprare la sua antica e nobile casa per trasformarla nel centro commerciale più grande d’Europa. La trama è nota. Ci sono gli eredi: un nipote attaccato ai soldi e a salvare la storia secolare saranno proprio i fantasmi del palazzo.

La commedia musicale è pregna di ironia, con riferimenti anche all’attualità, con una politica che ha appetiti affaristici. Testi delle canzoni geniali. Si ride, ci si emoziona. Le mani non smettono di battere. Urla di entusiasmo. Capita bene (sembrava fatta apposta) anche l’interruzione inaspettata, a metà spettacolo, di un signore che entra in platea per annunciare l’arrivo della polizia perché un Suv blocca la circolazione. E da una delle file si alza lo spettatore indisciplinato per andare a spostare il suo mezzo. Cose che accadono solo a Roma. “Anche questa è arte”, dice il narratore d’eccezione Giampiero Ingrassia, delizioso ed elegante come sempre. E anche prettamente a Roma accade che una prima teatrale cominci con più di mezz’ora di ritardo. Inconfondibili prime donne gli spettatori romani.

Tutto il cast di ‘Fantasmi a Roma’ merita anche gli applausi di Broadway, che non aspetta altro che ospitare uno show “romano e romanesco” di profonda e storica classe, un’opera d’arte, un gioiello antico della cultura teatrale italiana contemporanea. I costumi sono bellissimi, convince tutto, anche le sedie, ognuna diversa dall’altra, esprimono una grande personalità. E le luci, perfette, a volte soffuse, fanno vedere le anime che ci sono, ma che non si mostrano materialmente, eppure, nella loro magia vivono in eterno. Sono proprio fantasmi speciali quelli ideati da Simona Patitucci, la mente di tutto il progetto, che interpreta Regina in modo sublime (nel film era Lilla Brignone, insignita con l’Oscar capitolino). Simona, che parla l’inglese bene come l’italiano e quanto il romanesco, che nella sua bocca è più raffinato di un italiano forbito, merita l’Oscar californiano.

Musiche di Massimo Sigillò Massara, testi di Gianfranco Vergoni, regia e coreografia di Fabrizio Angelini. Dal vivo, l’orchestra Palermo Art Ensemble. Le voci di Cristian Ruiz (lo ricordiamo in ‘Jesus Christ Superstar’ e ‘Hairspray’), Renata Fusco (‘Hello Dolly’ e ‘Grease’), Andrea Croci (‘La Bella e la Bestia’), Simona Patitucci (‘I figli della lupa’, ‘Pinocchio’, nonché voce di Ariel nella versione italiana del film d’animazione ‘La Sirenetta’), Roberto Rossetti (‘La Bella e la Bestia e ‘W Zorro’).

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