Rudolf Nureyev, il Mito e la Passione in una serata tributo a Roma

nureyev

Di Rudolf Nureyev ce n’è uno solo, ma anche di Daniele Cipriani. L’impresario, ideatore e organizzatore di eventi di danza, ha portato a Roma primi ballerini di tutto il mondo per uno strepitoso tributo in onore alla star russa, morta a Parigi 20 anni fa a 54 anni. Al gala internazionale di danza, alla cavea del Parco della Musica a Roma, tra il pubblico sedevano, composte a gambe incrociate ad applaudire, icone della danza classica come Carla Fracci, Luciana Savignano, Elisabetta Terabust.

Sul palco a sfidare la legge di gravità le stelle Ashley Bouder e Joaquin de Luz del New York City Ballet, Evgenia Obraztsova e Denis Rodkin del Bolshoi di Mosca, Silvia Azzoni e Oleksander Ryabko dal Balletto di Amburgo in Don Juan, la coppia più sensuale della serata, e non solo perché nella vita sono anche sposati tra di loro. Lei ha emozionato con movimenti leggiadri, soffici e allo stesso tempo rigidi e lineari come fosse la donna levitata del mago. Ha commosso particolarmente quando alla fine del balletto si è inchinata di fronte all’immagine di Nureyev proiettata sul megaschermo. E poi, Lusymay Di Stefano e Claudio Coviello del Teatro alla Scala di Milano, Maria Yakovleva e Denis Cherevychko dall’Opera di Vienna, FriedemannVogel e Oscar Chacon da Losanna in Chant du Compagnon Errant, balletto appositamente creato per Nureyev. I due giovanissimi ballerini hanno spiccato tra tutti e strappato urli di apprezzamento oltre che scroscianti applausi, alcuni degli spettatori si sono alzati in piedi di scatto per l’intensa forza emotiva trasmessa. E ancora, l’étoile internazionale Giuseppe Piccone, Lucia Lacarra e Marlon Dino da Monaco di Baviera. Altro balletto, con coreografia di Martha Graham, appositamente pensato per Nureyev, Lucifer interpretato eccellentemente da Maurzio Nardi, fiorentino che vive ormai a New York da 15 anni e fa parte della Martha Graham Dance Company. In conclusione, Maria Shirinkina e Vladimir Shklyarov interpretano Il Corsaro. Lei forse un po’ troppo magra. La danza è leggerezza e non fragilità come se si stesse per spezzare un osso da un momento all’altro.

Lo spettacolo è stato dedicato a Paul Szilard, il più grande agente e impresario di danza, morto all’età di 100 anni nella sua casa di New York il 25 luglio scorso. Daniele Cipriani, che fu ‘allievo’ del grande maestro di origine ungherese, lo ha così ricordato: “Qualcuno di noi, a volte, prende delle persone come punto di riferimento, fari luminosissimi da seguire per la propria vita professionale. Il mio faro è stato Paul Szilard. Ho avuto la grande fortuna di poterlo conoscere, frequentare, lavorare con lui – ha proseguito – Abbiamo trascorso momenti di vita insieme, organizzando per esempio i tour italiani della Martha Graham Dance Company. Ricorderò sempre con grande emozione il giorno in cui lo feci sedere nella poltrona del mio ufficio romano. Come anche la prima volta che sono entrato nella sua casa-studio di New York. Immagini che mi accompagneranno per tutta la vita”. “La sua dolcezza, il suo sarcasmo erano straordinari – ha ricordato il giovane produttore italiano- le sue sagge frasi, esempi da seguire. Alla vigilia di quella che è forse una tra le più grandi produzioni di danza nella mia carriera, il ‘Tributo a Rudolf Nureyev’, a Paul va la mia dedica personale di questo evento. Lo porterò sempre nel mio cuore come amico e come esempio da seguire per il mio lavoro”.

Rudolf Nureyev nacque in treno e rimase sempre in movimento fino alla fine. Non accettò la malattia che lo portò al decesso se non negli ultimi giorni della sua vita. Un saggio della danza, una testa pensante della danza, un colto della danza.

Mi dispiace, i commenti per questo articolo sono chiusi