Fabrizio Moro torna con ‘L’inizio’ e confessa: “Non riuscivo più a scrivere canzoni”

Fabrizio Moro

Dopo una lunga pausa torna sulla scene musicali Fabrizio Moro, il cantautore romano vincitore del Festival di Sanremo 2007 nella categoria giovani con il brano “Pensa”. Tante sono le novità che accompagnano la pubblicazione del nuovo disco “L’inizio” (uscito il 30 aprile), che si può considerare come una vera e propria rinascita personale e artistica. Noi di News Mag lo abbiamo contattato per farci raccontare meglio questo progetto.

Dopo quattro anni di silenzio arriva “L’inizio”. Hai affermato che il nuovo album è frutto di un parto molto travagliato. In che senso?
Nel senso che sono passati, per l’appunto, quattro anni dal mio precedente lavoro e nella fase di pre-produzione ho vissuto un momento un po’ difficile, dato che non riuscivo più a scrivere e comporre canzoni. Quando entravo nella mia cantina, adibita a studio di registrazione, mi veniva la nausea. Purtroppo quando si entra nei meccanismi del mainstream si perde un po’ l’ispirazione e sei portato a fare le cose più per gli altri che per te stesso, e questo rappresenta, sicuramente, il dramma che passa ogni artista che sta al centro dei circuiti mediatici. Poi, all’improvviso, è scoccata la scintilla ed ho ritrovato l’alchimia. Ho capito che avevo ancora molte cose dentro di me da raccontare. Così ho scritto trenta canzoni e, dopo avere fatto una cernita, sono arrivato a quelle che compongono il nuovo album.

Melodie pop ed elettroniche, passando per il rock. Come nasce questa idea di contaminazione dei generi?
E’ una caratteristica comune nei miei dischi ma, sicuramente, in questo è più riscontrabile. Mi piace questo mix perché io stesso ascolto musica di vario genere. In più non mi piace etichettarmi e, ad oggi, non saprei dire che genere di musica faccio. Ha contribuito, e non di poco, la produzione con Pier Cortese, che è stato davvero il mio punto di riferimento per questo nuovo progetto e, a mia volta, ho capito quanto sia importante confrontarsi con un produttore artistico: una componente, questa, che nei precedenti dischi non avevo approfondito molto. Insomma nulla, di quello che ascolterete, è lasciato al caso.

Hai detto che dell’album non esiste nessun singolo, perché sono tutti pezzi di vita e di musica. Ma quali sono i brani ai quali sei particolarmente legato?
Sicuramente “L’inizio” è il brano che mi ha sbloccato dal periodo di “crisi” in cui sono finito per un po’ di tempo e quello che poi ha rappresentato la svolta e la voglia di andare avanti. Poi c’è “Babbo Natale esiste”, che ho scritto per mio figlio Libero: era da un po’ che volevo dedicargli una canzone.

Hai di recente scritto un brano per Emma Marrone ed il brano sanremese di Noemi. Qual è la differenza tra l’essere autore e cantautore?
In realtà io non scrivo per altri; quelle sono canzoni che ho scritto durante il mio percorso. Alla fine della composizione e della produzione magari ci si accorge che un determinato brano lo può cantare un altro artista ma restano comunque una parte di me. Originariamente, infatti, i brani che ho dato ad Emma e Noemi dovevano far parte di questo nuovo progetto ma poi le cose hanno preso un’altra direzione.

A tal proposito, hai in programma di scrivere altri pezzi per altri cantanti o cimentarti in qualche duetto?
I duetti direi di no, non mi fanno impazzire. Scrivere per altri, invece, è diventata una nuova attività che mi sta dando grandissime soddisfazioni e questo, per esempio, mi permette di tenere in piedi la mia etichetta discografica “La Fattoria del Moro Publishing”, che ho fondato da alcuni anni.

Argomento Sanremo. Tu ci sei stato più di una volta. Qual è l’emozione che hai provato salendo su quel palco? Ci torneresti ancora?
Per adesso direi di no. Più passano gli anni più non riesco a sopportare determinate logiche e le ansie che si vengono a creare intorno. In questo momento della mia vita sarebbe un riflettore troppo grande. In passato non l’ho mai vissuta bene quest’esperienza e, a dire la verità, non mi sono mai divertito particolarmente. Per il resto, il Festival di Sanremo è sicuramente un’importantissima organizzazione che ti dà la possibilità di presentare a quante più persone possibili il tuo progetto. Però al momento ne posso fare a meno (ride, ndr).

In passato hai collaborato con gli Stadio nel pezzo “Resta come sei” e recentemente hai continuato questa collaborazione con loro nel brano “I nostri anni”. Com’è nato e come si mantiene questo sodalizio musicale?
Ho conosciuto Gaetano Curreri nel 2008 attraverso degli amici in comune. In quel momento lui mi ha chiesto se mi andasse di fare un duetto con loro. Ho subito accettato e da quel giorno non ci siamo più mollati, né musicalmente né personalmente. Per me Gaetano rappresenta un grande punto di riferimento.

  1. 1 commento a “Fabrizio Moro torna con ‘L’inizio’ e confessa: “Non riuscivo più a scrivere canzoni””

  2. 1 Redazione scrive (11 Maggio 2013 alle 11:27):

    @Anna: Grazie per le precisazioni!

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