Simonetta Spiri: con ‘Quella che non vorrei’ mostro chi sono veramente!

Spiri - foto

Ne ha fatta di strada Simonetta Spiri da quando nel 2008 ha partecipato al talent show ‘Amici’, che le ha dato una grandissima visibilità. Ma poi, e in questi casi ancor di più, la prova più difficile arriva dopo: come trasformare quella visibilità in una credibilità artistica che prosegue nel tempo? Lei ci prova con l’aiuto di Enrico Palmosi (produttore artistico dei Modà) e così nel 2009 esce il suo primo album, ‘Il mio momento’, che la presenta ufficialmente nel panorama musicale e discografico italiano. Dopo quattro anni, in cui ha lanciato sul web vari singoli che hanno riscosso un rilevante successo, il 2 aprile pubblica il suo nuovo album, ‘Quella che non vorrei’, in cui quella credibilità artistica, sopraccitata, è completamente raggiunta. Noi l’abbiamo incontrata durante la presentazione dell’album alla Feltrinelli di Catania.

Ciao Simonetta. Qual è il concetto che sintetizza questo nuovo album e in cosa si differenzia dal tuo primo progetto discografico?
Beh, sicuramente in questo disco abbiamo scelto una linea musicale completamente diversa da quella che invece era presente nel precedente. E’ un mix tra pop e R’n’B che mi rappresenta in modo molto più grintoso e maturo. ‘Quella che non vorrei’ è una sorta di analisi personale, in cui dichiaro apertamente a tutti coloro che seguono la mia musica chi sono e che cosa sono, ovvero la vera Simonetta in ogni sfaccettatura.

In alcune delle canzoni indossi anche le vesti di autrice. Come ti sei avvicinata alla scrittura e cos’è che ti ispira particolarmente?
Sì, in quest’album sono autrice di due canzoni, ‘La forza del perdono’ e ‘2012’, ma diciamo che ho sempre amato scrivere fin da bambina: avevo il mio diario segreto. Con le canzoni, però, è un po’ diverso perché la prima cosa che vuoi trasmettere è la voglia di comunicare e di raccontare quello che, forse, nella vita quotidiana di ogni giorno non si riesce a fare. Attraverso la musica, quindi, scrivere canzoni è stato molto spontaneo e sono stata più che me stessa.

In ‘Lontano da qui’, che vede la collaborazione di Nicolas Bonazzi, racconti di aver pensato di voler lasciare l’Italia. Come mai?
Questa canzone è nata insieme a Nicolas, amico e artista che stimo tantissimo, e racconta lo stato d’animo di molte persone, che potrebbero rispecchiarvisi. Sfiderei chiunque: a chi non è mai venuta voglia di mollare tutto e ricominciare in un altro posto del mondo? A me soprattutto piace molto viaggiare e sperimentare la cultura e la mentalità di ogni Paese.

Altra collaborazione è quella con Tony Maiello, vincitore tra i giovani al Festival di Sanremo del 2010. Com’è nata questa unione?
Tony è un grandissimo amico e mi sono innamorata della sua scrittura. E così ci siamo ritrovati insieme a condividere il pensiero dell’amore paterno, perché anche lui come me è molto legato al padre. Per me è una grande soddisfazione perché la musica unisce le persone e questo, tra di noi, l’abbiamo constatato tantissimo.

Il nuovo singolo, ‘La forza del perdono’, ha un titolo che potrebbe far pensare a una storia d’amore, ma in realtà parla di un’amicizia e di una situazione molto particolare. Ci racconti meglio di che si tratta?
E’ un brano che racconta problemi attuali e sociali, come quello della droga. Nel mio caso ho voluto mandare un messaggio a tutti i ragazzi che cadono in queste brutte strade che non portano a niente di costruttivo. Ho visto tempo fa un’amica che ha fatto questo errore e non è mai riuscita a perdonarsi, quindi il concetto è quello di riuscire ad ammettere i propri errori perché solo così si potrà avere la forza di andare avanti.

Tu rappresenti uno di quei pochi casi in cui, anche partecipando e non vincendo a un talent show, si può avere un futuro discografico importante e con molto seguito. Che ricordo hai della tua esperienza ad ‘Amici’?
Sicuramente un bel ricordo, costruttivo. E’ stata per me una grande scuola di vita, soprattutto dal punto di vista personale. Però il ricordo più bello ed emozionante è legato al percorso discografico che ho intrapreso dopo: da quando mi sono trasferita a Milano a quando ho iniziato a lavorare con il mio produttore artistico Enrico Palmosi, che per me è un vero e proprio maestro. ‘Amici’ è stata, quindi, una vetrina per farmi notare però, forse, ero ancora un po’ troppo acerba per certi meccanismi televisivi che non conoscevo ancora.

Da alcuni anni tenti la carta Sanremo. Ogni volta arrivi all’ultimo step e poi nulla. Cosa, secondo te, non ha convinto le varie giurie?
Sono sincera: purtroppo non ho le giuste raccomandazioni. Secondo me, non c’è niente che non vada nel mio progetto. Penso di avere delle canzoni bellissime e non per presunzione, ma perché i professionisti con i quali lavoro me l’hanno dimostrato. Sicuramente, se non sono stata scelta finora, vuol dire che non era ancora il momento.

Restando in tema, hai seguito quest’anno il Festival di Sanremo? Ti è piaciuto?
Da morire! Questa edizione mi è piaciuta tantissimo, soprattutto perché ha vinto Antonio Maggio. Devo dire, finalmente, che è stato un festival molto pulito e con la meritocrazia giusta. Ha vinto il talento, anche perché tra i Big mi sono innamorata completamente di Marco Mengoni. E poi, che dire di Malika Ayane? La adoro! Peccato! Mi avrebbe fatto piacere esserci.

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