David Bowie, ‘The next day’: la rinascita del Duca Bianco

David Bowie cover album The Next Day

E’ uscito oggi, dopo dieci anni di attesa, l’ultimo album di David Bowie, una resurrezione rock che trascina con sé il retrogusto struggente delle ballate e che ripercorre, in particolar modo, le atmosfere tipiche della trilogia berlinese. Nessuno lo avrebbe mai immaginato, soprattutto dopo il “gran rifiuto” di partecipare alla cerimonia olimpica di Londra 2012 nell’anfratto a lui dedicato, e invece è andata proprio così.

Dopo due lustri di silenzio assoluto, l’alieno è tornato sulla terra e lo ha fatto a modo suo, annunciando la ‘risurrezione’ con un semplice messaggio su Facebook, snobbando le frivolezze e le pompose logiche del linguaggio spettacolare. ‘The next day’ si propone come un contenitore di stagioni passate, sapientemente riplasmate e rivestite di un involucro che profuma di rinascita. Un viaggio musicale che inebria le orecchie di inaspettata creatività e bellezza totalizzante, poiché il senso delle singole tracce, dal sapore squisitamente eterogeneo, viene subordinato al piacere dell’opera nel suo complesso, armoniosa trama nella quale si intersecano, con maestria, memorie ritmiche e immagini storiche (a partire dalla copertina, che sullo sfondo ripropone lo scatto della cover di ‘Heroes’ del ’77).

Un mosaico di quattordici tracce, che ha ‘silenziosamente’ preso vita (grazie a un accordo tra Bowie e i suoi collaboratori, primo tra tutti il produttore Tony Visconti) in un piccolo studio dell’East Village situato nella Grande Mela, e che trasmette, attraverso un sound complesso, il desiderio dell’artista di raccontarsi ma in maniera non ingombrante, lasciando spazio e libertà d’interpretazione a chi ascolta. Un bel sentire, che passa dal deciso tocco della chitarra elettrica, capace di donare al brano ‘Where are we now?’ un’allure di desolazione, alle suggestioni di ‘You Feel So Lonely You Could Die’ e ‘Heat’, fino ad arrivare a sonorità smaccatamente anni ’80 (‘Dancing Out In The Space’, ‘The Next Day’). Un audace mosaico di suoni che si intersecano armoniosamente senza temere confini, e che si uniscono, ispirati da una sconvolgente creatività, per trasmettere un unico, potente messaggio: il Duca Bianco è tornato.

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  2. 18 Marzo 2013: Classifiche: David Bowie al n. 1 in Inghilterra dopo oltre vent’anni

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