Sanremo 2013, Annalisa Scarrone: “Lasciamoci stupire dalle ‘Scintille’ della vita”

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Dopo una lunga gavetta, una laurea in Fisica, il secondo posto ad Amici e il successo dei due album ‘Nali’ e ‘Mentre tutto cambia’, Annalisa Scarrone finalmente approda al 63esimo Festival di Sanremo. Oggi, inoltre, esce il suo terzo album ‘Non so ballare’, in cui indossa anche le vesti di autrice di alcuni brani. Ieri, con la sua esibizione, ha confermato di essere una delle voci più belle che il panorama musicale italiano si appresta ad incoronare. Le abbiamo chiesto dei nuovi progetti che la riguardano e come sta vivendo questo momento.

Ieri sera ti sei esibita per la prima volta sul palco dell’Ariston. Quali sono state le tue emozioni?
Ero molto emozionata e ci tenevo a far arrivare a chi ascoltava il mio progetto e quindi l’intento era questo: infatti sono più emozionata oggi, rispetto a ieri, perché esce il mio nuovo album.

Hai ascoltato fin da piccola Mina e crescendo hai amato la musica dei Radiohead. Al momento qual è il genere di musica che ti rappresenta meglio?
Con gli anni credo che si debba ascoltare più cose possibili. Gli ascolti servono per imparare, per capire cosa c’è intorno e per farsi ispirare da chi è molto più avanti. Questo mio progetto, ‘Non so ballare’, rappresenta appieno il posto, inteso come mondo e genere musicale, in cui voglio stare. Sono orgogliosa di questi brani e mi fido del pubblico che ha scelto di mandare avanti nella gara il brano ‘Scintille’.

Il nuovo album che cosa rappresenta per te?
L’album è fondamentalmente un discorso più ampio rispetto a quello che si è sentito ieri. Il progetto è diviso in due momenti: come se ci fosse il lato A e B di una volta. ‘Scintille’ rappresenta il lato A, quello più ironico, che descrive l’esteriorità, il mondo che ci circonda. Il lato B, di cui fa parte ‘Non so ballare’, si rivolge all’interiorità, all’aspetto più intimistico. Nel complesso posso dire che il disco è una novità, un grande passo in avanti rispetto ai due precedenti.

Il tema centrale del nuovo album?
Direi l’amore. Ma ci sono vari aspetti, varie sfumature dell’amore che confluiscono in questo disco. La tematica dell’amore è una scusa per arrivare a quella centrale della canzone che invece è la meraviglia. Crescendo, a volte, perdiamo lo stupore tipico dei bambini, la meraviglia delle piccole cose, e ‘Scintille’ è un invito a non perderla e cercarla sempre di più. Bisogna lasciarsi attrarre e stupire dalla vita.

Come ti sei preparata per l’esibizione? Eri emozionata?
Fortunatamente ho avuto molto da fare e questo mi ha permesso di non agitarmi più di tanto. Per assurdo ho tremato di più martedì, il giorno in cui non mi sono esibita, rispetto a ieri. Il mio segreto? Mi affido alla concentrazione cercando di arrivare sul palco in piena forma.

Come vedi in generale l’edizione di questo Festival?
Mi sento onorata di essere qui e di far parte di un Festival così di qualità e di classe. Tutti gli artisti in gara sono dei veri professionisti e tutti abbiamo delle doti e delle belle cose da dire. Per me Elio e le Storie Tese sono quasi fuori gara, li considero una spanna sugli altri, come se fossero dei super ospiti.

Qual è il tuo rapporto con il look?
Il look segue le canzoni. E’ un tentativo di valorizzarmi, ma non ha uno scopo preciso. Cerco di andare vestita in una maniera che possa essere piacevole da guardare e soprattutto che mi faccia stare a mio agio.

Alcuni hanno criticato il brano ‘Non so ballare’, etichettandolo come “troppo sanremese”. Cosa ne pensi a riguardo?
Conosco molto bene il brano, perché l’ho scelto, lo amo e l’ho amato. Credo abbia bisogno di un po’ più di tempo. Con maggiori ascolti ci si accorge che non è scontatamente sanremese. E’ una canzone onesta e di qualità. Le critiche, penso, siano dovute al fatto che si sia ascoltata solo una volta.

Come mai la scelta di proporre venerdì ‘Per Elisa’ e di cantarla con Emma Marrone?
Sono stata attratta da questa canzone su una rosa che mi era stata presentata. Sono anche un po’ impaurita perché il brano è molto tosto, sia per Alice che è un’artista pazzesca con una voce molto diversa dalla mia, sia per il testo della canzone, che porta la firma di Battiato, e che ha avuto un sacco di interpretazioni. La affronto con umiltà e modestia. Per quanto riguarda Emma, credo sia la persona più giusta nonostante per molti aspetti sia diversa da me, ma questo forse è anche il bello: cercare di unire due mondi diversi in un’unica interpretazione.

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